Questo il testo della lettera consegnata stamattina alla Dott.ssa Camerini da parte di Gianni Fabbris portavoce del Comitato per la Difesa delle TerreJoniche. Nel testo si chiede un intervento urgente al Prefetto per ottenere che il Governo Nazionale invii al Commissario i 7 milioni di Euro stanziati e mai arrivati e perchè la Regione Basilicata spenda immediatamente le risorse a sua disposizione per la messa in sicurezza degli argini e per i primi interventi ai privati.
Al Prefetto di Matera
Dott. Luigi Pizzi
Ecc.mo Sig. Prefetto,
mi rivolgo a Lei a nome del Comitato di cittadini sorto all'indomani
dell'alluvione del Marzo 2011 che ha così duramente colpito una
larga parte della nostra comunità per chiederLe un intervento
urgente rivolto sia al Governo Nazionale, sia agli organi di Governo
regionali.
Grazie alla straordinaria mobilitazione democratica messa in campo
dai cittadini colpiti, alla pressione di tanta parte delle
istituzioni territoriali ed all'impegno della stessa Prefettura di
Matera, nel Novembre del 2011 il Presidente del Consiglio dei
Ministri adottava una OPCM per gli interventi straordinari nell'area
colpita dotata di 14,5 mln di Euro.
Era un primo intervento dovuto (seppur con il grande ritardo di nove
mesi) cui avrebbero (e dovranno) dovuto seguire altre iniziative;
due i compiti di questa prima OPCM: accertare e certificare i danni,
i fabbisogni e gli aventi diritto ai risarcimenti e spendere con
somma urgenza e grazie a procedure in deroga le somme disponibili.
I danni ed i fabbisogni sono stati accertati dal Commissario
straordinario, Presidente De Filippo: oltre 300 milioni di Euro
complessivi, di cui circa 22 milioni sopportati dai privati (circa 11
mln dalle aziende agricole, 9 dalle attività economiche non
agricole, 1,9 per le case di prima abitazione).
I 14,5 mln di cui era dotata la OPCM erano tutti orientati alla messa
in sicurezza del territorio componendosi per una parte (7,5 mln) di
fondi messi a disposizione dalla Regione Basilicata e 7 dal Bilancio
dello Stato.
Oggi, a 10 mesi dall'adozione dell'OPCM, con riferimento a questi
14,5 mln, denunciamo questa situazione: i 7 milioni in conto del
bilancio dello Stato non sono mai arrivati e dei 7,5 messi a
disposizione dalla Regione Basilicata (spendibili da mesi) solo una
piccola parte (500.000 Euro impegnati per i lavoratori socialmente
utili dalla Provincia di Matera) sono stati impiegati.
Siamo ormai all'inizio della stagione piovosa con un territorio
assolutamente ferito e compromesso, gli argini dei fiumi ingombri di
ogni detrito (molti degli argini e dei canali sporchi hanno subito
incendi questa estate aumentando gravemente i rischi di tenuta e
mettendo a repentaglio le aree agricole circostanti) e non è più
sopportabile che i lavori non si eseguano.
Ci rivolgiamo a Lei, per chiederLe un duplice intervento per
sbloccare l'utilizzo delle somme previste prima che nuovi eventi
calamitosi producono nuovi gravissimi danni; interventi rivolti verso
il Governo Nazionale perchè tenga fede agli impegni rendendo
diponibili immediatamente i 7 milioni di Euro stanziati e vero la
Regione Basilicata (in particolare l'Assessorato alle Opere
Pubbliche) perchè avvi con ogni urgenza i lavori previsti per la
parte già disponibile di 7 mln di Euro.
La investiamo, nel contempo, anche di un'altra impellente ed
inderogabile necessità. Come chiarivamo più sopra, i fabbisogni
relativi al soddisfacimento delle aspettative dei privati che hanno
subito danni nel territorio lucano ammontano a circa 22 mln di Euro.
Nel mentre si rende necessaria una risposta su chi e come pagherà
questi danni (abbiamo inviato una lettera ai Parlamentari Lucani per
chiedere un incontro urgente insieme al Commissario straordinario
Presidente De Filippo), la Regione Basilicata, a diverso titolo, ha
reso finora disponibili 3,7 milioni di Euro spendibili per interventi
orientati al sostegno nelle aree rurali alluvionate per le aziende e
le famiglie colpite. Mi riferisco in particolare:
- ad un intervento straordinario di 200.000 Euro (adottato nelle prime settimane dopo l'alluvione) affidati alla gestione del CO.PRO.DI che avrebbe dovuto dare un primo parzialissimo ristoro agli agricoltori più colpiti: non un Euro è stato erogato nonostante ci sia una graduatoria di aventi diritto
- ad un intervento di 2,5 mln di Euro a valere su una misura del PSR (la 126) che opportunamente la Regione Basilicata ha attivato e che potrebbe erogare fino a 150.000 Euro alle aziende agricole colpite per la ricostruzione del patrimonio produttivo ma di cui da ormai 8 mesi attendiamo che si compia la fase istruttoria dopo che le domande ed i progetti sono stati presentati
- al milione di Euro reso disponibile per un intervento straordinario dalla Regione Basilicata per prevenire il rischio usura fra le famiglie agricole dell'area del cratere per cui temiamo si finisca con il dover registrare gli stessi tempi dilatati e l'inefficacia.
Se questo quadro si aggiungono anche gli oltre 1,5 milioni di Euro
messi a disposizione dalla Regione a favore del Consorzio di Bonifica
di Bradano e Metaponto che avrebbero dovuto alleggerire il pagamento
dei canoni alle aziende colpite ma che ad oggi non ha prodotto alcun
effetto, il quadro è completo: agli annunci, finora, non è seguito
alcun effetto pratico se non quello di avere molti articoli sui
giornali e di suscitare molte aspettative. In definitiva non un Euro
è arrivato alle famiglie colpite.
Oggi ci rivolgiamo a Lei perchè voglia intervenire sia nei
confronti del Governo Regionale che Nazionale e ci possa dare
assicurazioni che fatichiamo ad assumere dopo 566 giorni
dall'alluvione e con il rischio di nuovi danni ad un territorio
ferito che non vede realizzarsi gli interventi.
Siamo
impegnati da mesi in un rapporto di confronto e di interlocuzione con
le istituzioni, convinti, come siamo, che un tema così delicato come
la prevenzione e la soluzione dei danni da disastri ambientali debba
vedere tutti al lavoro per soddisfare le aspettative delle Comunità
e sappiamo leggere i risultati che l'iniziativa ha fin qui prodotto
(del resto a fronte di altri disastri negli anni scorsi è la prima
volta che stiamo costruendo percorsi concreti che rendono possibili i
risultati) e sappiamo dare atto al Commissario De Filippo della
disponibilità e dell'impegno ma ora non è più il tempo delle
attese. Ora è il tempo delle risposte definitive alle istanze delle
istituzioni e dei cittadini che non possono morire né di riunioni
infinite né di burocrazia.
La
prossima settimana, dopo aver tenuto una serie di incontri e di
verifiche sia a livello territoriale in Puglia e Basilicata che a
livello nazionale, convocheremo l'assemblea del Comitato per la
Difesa delle TerreJoniche. Non vorremmo vederci costretti a nuove
clamorose iniziative ma vorremmo poter registrare l'arrivo delle
risorse dell Stato, l'avvio dei lavori sugli argini, la definizione
degli iter relativi alla spesa per le famiglie e le aziende agricole.
Ci
appelliamo a Lei, perchè voglia sollecitare con un gesto autorevole
le soluzioni adeguate
Rimango
in attesa ed a nome del Coordinamento del Comitato, Le porgo i nostri
attestati di stima
Gianni Fabbris – portavoce
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