Dopo lo schiaffo preso in Piazza Elettra a Marconia nella giornata
di ieri sera insieme a tutti i cittadini lucani e Pugliesi ed a
tutti gli alluvionati d'Italia, Il Comitato per la Difesa delle
TerreJoniche per mano del suo portavoce Gianni Fabbris ha inviato
oggi una lettera al Presidente Rai, ai componenti il CdA ed ai
responsabili di Rai 1 e della trasmissione La Vita in Diretta,
inviandogli il comunicato stampa di critica delle modalità con cui
si è svolta la trasmissione della Vita in Diretta sulle alluvioni e
chiedendo che la RAI restituisca voce alle comunità alluvionate
d'Italia, alle loro istanze ed alle loro proposte ed alla
condizione, in particolare, di quelle alluvioni dimenticate dai
media mazionali come quelle lucane e pugliesi.
Pensavamo di partecipare alla trasmissione "La vita in diretta" invece abbiamo
assistito "Allo spreco in diretta". La RAI si vergogni.
Occasione persa: abbiamo supportato la messa in onda della trasmissione
La Vita in Diretta. Invece dalla piazza gremita di Marconia ieri sera è
andata in onda solo "Lo spreco in diretta". Abbiamo preso l'ennesimo
schiaffo in faccia con tutti i cittadini Lucani e Pugliesi e con tutti
gli alluvionati di Italia.
Dopo essere indignati con il Governo
Nazionale e la Politica che non da le risposte ora lo siamo anche con
l'ennesimo esempio di cattiva informazione e di spreco del denaro
pubblico. La Rai si vergogni.
Ieri, venerdi 22 Novembre
2012, fin dalla mattina e per tutto il giorno abbiamo supportato Carmen
Di Stasio, l'ottima giornalista della Vita in Diretta, che insieme al
consulente Rocco Corsano ed agli operatori espressamente arrivati da
Bari, ha girato fra la Puglia e la Basilicata una serie di immagini per
documentare lo stato del territorio alluvionato, la condizione di chi è
stato colpito, le testimonianze di quanti chiedono risposte e denunciano
le responsabilità delle due alluvioni che fra il Marzo 2011 e l'Ottobre
2013 hanno sconvolto le comunità del Ginosino e del Metapontino.
Immagini che erano state montate nel pomeriggio in un bel servizio di un
paio di minuti e che avrebbero dovute costituire una parte della
finestra sulle alluvioni di Puglia e Basilicata che avrebbero dovuto
essere testimoniate dagli interventi in diretta nella piazza
gremitissima di Marconia. Un lavoro realizzato con grande
professionalità e partecipazione da tutto lo staff RAI arrivato fra di
noi per raccontare al meglio la nostrà esperienza e la realtà del
territorio.
Eravamo stati invitati, infatti, a partecipare alla
trasmissione "La vita in diretta" che metteva in onda uno speciale in
occasione del fatto che il Governo Nazionale aveva proclamato il "Lutto
Nazionale per le vittime dell'alluvione della Sardegna". Ci abbiamo
lavorato tutto il giorno. Un tam tam di telefonate, annunci radio,
comunicati ecc. Ed, infatti alle 18 in Piazza Elettra a Marconia c'erano
almento 500 persone, molte altre (non riuscendo a seguire) erano
tornate a casa per assistere in diretta alla trasmissione. In piazza
oltre noi, i due striscioni del Comitato, il trattore portato a
testimoniare la nostra presenza come movimento di agricoltori,
tantissima gente, c'era anche un regista arrivato appositamente da Roma,
un camion con la regia mobile e l'attrezzatura per il collegamento
satellitare, un furgone di supporto, almeno una decina di tecnici.
Abbiamo fatto qualche calcolo e stimiamo che per organizzare il
collegamento fra le risorse impegnate in piazza per la diretta e per
girare i servizi la mattina, ai cittadini che pagano il canone RAI sarà
costato almeno 40.000 Euro.
Risorse importanti per un obiettivo
importante; non avremmo sprecato l'occasione. Avremmo testimoniato di
due alluvioni cancellate dall'elenco delle alluvioni italiane (persino
il servizio andato in onda dallo studio di Roma prima del collegamento
con Piazza Elettra le aveva dimenticate), avremmo raccontato come dal
2011 ad oggi fra Basilicata e Puglia ci sono stati 7 morti per le
alluvioni, che 550 milioni di Euro di danni al nostro territorio (per il
2011) cui si aggiungono quelli ancora in via di quantizzazione per il
2013 sono per noi un colpo terribile, avremmo rivendicato interventi ed
investimenti per la messa in sicurezza di un tratto di Italia che,
mentre fornisce ricchezza contribuendo al PIL nazionale con il petrolio e
acqua a tanta parte del Sud, essendo attraversato da ben 6 fiumi
avrebbe bisogno di investimenti e risposte certe.
Soprattutto, però,
avremmo voluto dire cosa pensiamo di come la politica sta rispondendo
al dramma delle alluvioni in Italia: avremmo detto con poche e semplici
frasi che da tre anni a questa parte ogni alluvione in Italia ha avuto
risposte diverse in assenza di una chiara legge nazionale che dica chi e
come deve intervenire e rispondere ai problemi, secondo la logica
dell'emergenza che lascia alla politica la discrezionalità più assoluta.
Discrezionalità che sceglie sulla base di quanto i parlamentari, i
membri del governo e i poteri politici locali siano capaci di
contrattare e gestire soluzioni "per gli alluvionati di casa propria".
Discrezionalità per cui le alluvioni di Puglia e Basilicata sono state
cancellate come non fossero un problema.
Avremmo voluto
testimoniare, per esempio, di come a mille giorni di distanza
dall'alluvione del 1° Marzo 2011 siamo ancora alle briciole ed
all'elemosina che lasciano famiglie e attività nella crisi più nera ed a
come a quasi 50 giorni dall'alluvione dell'7 Ottobre 2013 (quattro
morti) non abbiamo ancora l'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei
Ministri ed alcuna risposta credibile.
Sarebbe stato, cosi, chiaro
che nel caos e nel vuoto normativo e, soprattutto, nella colpevole
assenza di finanziamenti e piani per la prevenzione e le risposte in
caso di alluvione, la velocità con cui il Governo si è riunito in 24 ore
per l'alluvione sarda, ha stanziato prime risorse, ha annunciato un
ulteriore finanziamento sulla legge di stabilità per l'alluvione sarda
di oltre 120 milioni di Euro, ha dichiarato il lutto nazionale per i
morti sardi, la dice lunga sulla qualità morale della politica che oggi,
ancora una volta, cavalca l'emozione dell'ultimo dramma per nascondere i
suoi ritardi e il vuoto di risposte vere.
Avremmo detto ai fratelli
e sorelle della Sardegna, in queste ore impegnati a uscire dalla morsa
del fango, alla conta dei danni ed a celebrare i funerali delle vittime,
che è un film già visto in tante altre zone; certamente lo abbiamo
visto noi lucani e pugliesi: quando si seccherà il fango e non saranno
arrivate le risposte e mantenute le promesse, arriveranno gli sciacalli,
gli usurai insieme all'abbandono ed alla solitudine. Li avremmo
invitati all'unità ed a reagire insieme per chiedere con forza:
certezze, la messa in sicurezza del territorio, una legge chiara che dia
certezze sulla ricostruzione e sui risarcimenti quando ci sono le
alluvioni e non lasci i cittadini e le comunità con il cappello in mano
della politica.
Niente di tutto questo è stato possibile. Quando ci
è stata data la linea per il collegamento ci è stata tolta subito, con
appena il tempo di dire "buonasera" e poco più lasciando l'intera Piazza
nello sconcerto prima e con più rabbia di prima subito dopo.
La
reazione dei cittadini è stata forte, il Sindaco, i Componenti del
Comitato che da tre anni sta lavorando per affermare i diritti delle
comunità alluvionate, i cittadini intervenuti avevano in bocca solo
parole di indignazione, di frustrazione e di vergogna per lo spettacolo
cui abbiamo assistito. Spettacolo indegno non solo perchè lo spreco di
40.000 Euro per un minuto in diretta e non poter dire nulla (a che
serviva? Bastava una intervista a uno qualsiasi e non sarebbe costata) è
vergognoso ma anche perchè l'intero impianto della trasmissione andata
in onda lo è. Abbiamo assistito ad una trasmissione alla ricerca
"dell'effetto pianto" e pietistico sulla pelle delle comunità colpite
con pochissimo spazio a informazioni corrette, senza dare la parola ai
cittadini delle aree colpite come la nostra ma preferendo, ancora una
volta le passarelle dei ministri.
Una brutta prova di servizio
pubblico per cui la RAI farebbe bene a scusarsi in una brutta giornata
in cui gli alluvionati sono stati strumentalizzati.
Molti dei
cittadini lucani e pugliesi che erano in Piazza a Marconia ieri sera e
che, giustamente, si sono sentiti beffati e presi in giro, gridavano che
non pagheranno più il canone alla RAI, alcuni di loro minacciavano di
non far ripartire i mezzi mandati a sprecare il denaro pubblico. Come
dargli torto?
Fra mercoledi e giovedì prossimo una nostra
delegazione sarà a Roma insieme agli alluvionati di altre aree del Paese
(compresi i sardi) per denunciare alla stampa ed al Parlamento la
situazione e restituire lo schiaffo (dato a tutti gli alluvionati
d'Italia) per cui qualcuno pensa ci siano alluvioni e morti di serie A
da celebrare e di serie B per cui non vale la pena il diritto di parola.
Le foto della serata