Se quando c'è un'alluvione o un terremoto ....

Non ci fermeremo fino a quando non avremo il risarcimento dei danni e la messa in sicurezza del territorio

la solidarietà nazionale non interviene....

Non ci fermeremo fino a quando non avremo il risarcimento dei danni e la messa in sicurezza del territorio

... il territorio non è messo in sicurezza e i danni non sono risarciti....

Non ci fermeremo fino a quando non avremo il risarcimento dei danni e la messa in sicurezza del territorio

Come potranno le nostre comunità....

Non ci fermeremo fino a quando non avremo il risarcimento dei danni e la messa in sicurezza del territorio

avere riconosciuti tutti gli altri diritti fondamentali? Difendiamo le terre joniche

Non ci fermeremo fino a quando non avremo il risarcimento dei danni e la messa in sicurezza del territorio

lunedì 28 ottobre 2013

Le campagne del metapontino e del ginosino attendono risposte e sopratutto di essere tutelate da vecchi e nuovi sciacalli.

Domani mattina, martedì 29 Ottobre 2013 ore 10:00, appuntamento con la stampa per raccontare la verità sul crollo del prezzo dell'uva e sul disastro delle colture nelle campagne alluvionate del metapontino e del ginosino.

Appuntamento ore 10:00 allo svincolo località  Pantano sulla S.S. Jonica 106 in direzione Reggio Calabria.

Sono almeno due anni che stiamo denunciando come le campagne del ginosino e del materano, colpite dall'alluvione, prima del Marzo 2011 ora dell'Ottobre 2013, sono fortemente sotto il rischio di penetrazione dell'usura
"Non lo diciamo solo noi del Comitato per la Difesa delle TerreJoniche insieme ad Altragricoltura ma lo hanno detto in questi anni, numerosi presidi di società civile e fin'anche il Ministero degli Interni che ha adottato più volte una serie di documenti ufficiali in cui ha denunciato come, per la Puglia e la Basilicata, il rischio più grande di penetrazione della malavita e dei fenomeni delinquenziali, sia proprio legata alla penetrazione dell'usura nelle aree del metapontino e del ginosino dovuto sia al trust dei prodotti ortofrutticoli da parte della speculazione commerciale e finanziaria sia a causa dei ritardi o dei mancati risarcimenti per i soggetti che hanno subito i danni dell'alluvione.
A queste denunce, alla presenza di questi ben noti sciacalli che approfittano della difficoltà economica e finanziaria dei soggetti colpiti e indeboliti dagli eventi come quelli dell'alluvione, si aggiunge, nelle ultime settimane, negli ultimi mesi, il nuovo volto della speculazione nelle campagne del tarantino e del materano, dovuto in particolare al crollo pilotato del prezzo dell'uva che viene ritirata ben al di sotto di qualsiasi costo reale di produzione e al crollo delle altre colture del territorio.
In particolare, Gianni Fabbris con la delegazione che ha incontrato nei giorni scorsi il sottosegretario all'agricoltura Castiglione presso la provincia di Matera insieme al prefetto di Matera, ha denunciato come in particolare, il ritiro dell'uva da zuccheri sia crollato al di sotto di qualsiasi aspettativa di mercato.
L'uva da zuccheri che l'anno scorso era stata ritirata a ca. 0.30 centesimi di €, improvvisamente, in queste settimane, è crollata fra i 6 e gli 8 centesimi. 
A questa situazione dovuta al trust di chi sta facendo incetta speculativa di prodotto nelle campagne per poter approfittare della condizione di disagio delle aziende e poter facilmente lucrare sulla pelle di chi la terra la lavora, in particolare in questo caso delle grandi concentrazioni industriali che detengono il controllo del mercato da zuccheri e che utilizzano le cantine e i raccoglitori del posto come strumenti di una operazione di speculazione, si aggiunge anche il crollo del prezzo dell'uva da tavola per cui i commercianti che avevano già stipulato contratti nei mesi scorsi e per cui avevano anche anticipato somme, approfittando della presenza dell'alluvione, utilizzano ogni mezzo per non raccogliere l'uva facendone crollare il prezzo.
"Una situazione questa intollerabile che si aggiunge al fatto che molte delle aziende che erano state colpite dall'alluvione di Marzo 2011, non hanno avuto alcun rimborso e non avendo potuto ricostruire gli impianti come i frutteti o i vigneti li hanno riconvertiti sostituendoli con colture in pieno campo  come le ortive (carciofi, finocchi, etc.) che erano in queste settimane in piena produzione."
Questa situazione per cui l'alluvione ha determinato una perdita drammatica di prodotto e di reddito ci segnala come la più grande emergenza che ci sia in questo momento nelle campagne, al confine fra la Basilicata e la Puglia, è il venir meno di qualsiasi fonte di reddito credibile per affrontare le spese dell'annata agraria.

Domani mattina alle ore 10:00 Altragricoltura insieme al Comitato per la Difesa delle TerreJoniche organizza una conferenza stampa nei luoghi della parte ginosina colpita dall'alluvione, in particolare nell'area dei vigneti devastati intorno alla gravina in località Pantano, in particolare all'altezza della azienda Terzuoli-Ferrante dando appuntamento sulla S.S Jonica per chiarire la situazione, denunciare quello che sta accadendo e sopratutto annunciare le denunce rivolte sia al Ministero che alle autorità competenti affinchè sia messa in campo il massimo della vigilanza possibile.

In particolare la conferenza stampa sarà l'occasione per stigmatizzare le accuse infondate che alcuni commercianti (evidentemente dalla coscienza penosa) hanno rivolto nei confronti del Comitato e chiarire ai giornalisti qual è la tragica verità in questo momento esistente nelle campagne.


Si avvisano tutti i giornalisti che interverranno che poichè è dato appuntamento alle ore 10:00 allo svincolo di località Pantano di dare conferma al seguente n. 3466483882 per poterli attendere e portarli a destinazione. Grazie.

Antiracket. Il Comitato TerreJoniche partecipa al convegno dell'Adiconsum

Questa sera alle ore 18:00, Gianni Fabbris, portavoce del Comitato per la Difesa delle TerreJoniche e coordinatore nazionale di Altragricoltura, interverrà durante il convegno “Famiglie e imprese: uscire dal sovraindebitamento e dall'usura” organizzato dall'Adiconsum Basilicata d'intesa con La Fondazione Lucana Antiusura “Monsignor Cavalla”e l'associazione antiracket e antiusura “Famiglia è sussidiarietà”, presso la Madiateca Provinciale di Matera.
Durante il dibattito verrà affrontato il tema dell'usura nelle campagne e l'inasprimento di tale condizione a seguito all'alluvione dell'Ottobre scorso che ha definitivamente messo in ginocchio numerose famiglie, aziende agricole e non, del metapontino e ginosino.
Ormai le aziende sono al collasso. Occorre cambiare le politiche di sostegno favorendo finanziamenti a fondo perduto per combattere sopratutto il fenomeno dell’usura”.
Sarà l'occasione, data la presenza prevista del viceministro dell'Interno, Filippo Bubbico, per sollecitare interventi urgenti per la comunità alluvionata e che non potranno essere individuati fino a quando il Governo nazionale non concederà l'ordinanza che riconosce lo stato di emergenza.
L'ordianza dovrà, infatti, fin dal primo momento, indicare le somme necessarie alla messa in sicurezza del territorio e definire le risorse economiche da destinare al risarcimento dei danni subiti dalle attività produttive e dalle famiglie invase dall'acqua in poche ore.
Ci vogliono soldi immediati e supporto economico per non saltare” - dice Gianni Fabbris.
Il Comitato inoltre continuerà la campagna rivolta alla politica che ha preso il via ieri sera a Marconia durante la pubblica assemblea, dal titolo: “Fate il vostro dovere che noi faremo il nostro”.
Nello spazio antistante le Mediateca, il Comitato sarà presente con un banco dove i cittadini colpiti, ma anche la comunità tutta che condivide questo percorso, potrà consegnare il proprio certificato elettorale.
"Se non avremo risposte concrete dalla politica- dicono- i cittadini alluvionati che da due anni le attendono e che oggi non sono più disposti ad aspettare, diserteremo le urne alle elezioni regionali di Basilicata ed alle prossime scadenze elettorali in Puglia".


domenica 27 ottobre 2013

Gli alluvionati aprono la loro campagna elettorale. Ritiriamo i certificati elettorali!

Oggi il Comitato per la Difesa delle TerreJoniche sarà presente a Marconia per incontrare i cittadini colpiti dagli eventi alluvionali del 7 Ottobre scorso.
Sarà l'occasione per fare un pò di chiarezza circa gli adempimenti da compiere e l'iter che dovrà essere seguito.
Durante l'incontro che si terrà a piazza Elettra intorno alle 18:30 di questa sera distribuiremo materiale informativo, vi aggiorneremo sullo stato dell'arte e sulle prossime iniziative che il comitato intende produrre nei prossimi giorni fino a giungere al ritiro dei certificati elettoriali.

venerdì 25 ottobre 2013

Il comitato incontra il ministro Castiglione

Essendo saltato il confronto con il Governo a causa dell'assenza del ministro all'Agricoltura, Nunzia De Girolamo ieri mattina, in queste ore, come anticipato durante la mobilitazione, si sta svolgendo un incontro tra una delegazione del comitato e il sottosegretario all'agricoltura Giuseppe Castiglione. La nostra delegazione, formata da due cittadini di Marconia, due cittadini del Metapontino e altrettanti del ginosino, alla presenza del Prefetto, Luigi Pizzi, e il Presidente della Provincia di Matera, Franco Stella, chiederà al ministro di adoperarsi per accellerare l'emanazione dell'ordinanza del presidente del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta, con il riconoscimento dello stato di emergenza che ha colpito il Metapontino. E' fondamentale, lo ribadiamo, che nell'ordianza, fin dal primo momento, dovranno essere destinate le somme necessarie al pronto intervento sul territorio, al fine di evitare altri disastri a causa delle prossime piogge e definire i fondi da destinare al risarcimento dei danni subiti dalle attività produttive e dalle famiglie invase dall'acqua in poche ore.

giovedì 24 ottobre 2013

Presidio a Serramarina con concentramento di mezzi

In queste ore a Serramarina si sta svolgendo il presidio/ assemblea con concentramento di mezzi. L'obietivo è quello di premere per ottenere in Governo l'Ordianza del Presidente del Consiglio dei Ministri. In queste ore a Matera è prevista la presenza del ministro all'Agricoltura De Girolamo. "Vogliamo che il ministro sorvoli l'area per rendersi conto di quanto il nostro territorio presenti grandi ferite da cui senza l'intervento del governo nazionale diventa insperabile rialzarsi e si decida a incontrare una nostra delegazione di cittadini alluvionati".

mercoledì 23 ottobre 2013

Comunicato stampa TerreJoniche. Resoconto dell'incontro a Roma con i parlamentari dele diverse forze politiche sia di Puglia che di Basilicata

Di ritorno da Roma la delegazione del Comitato per la difesa delle TerreJoniche che ha incontrato parlamentari delle diverse forze politiche sia di Puglia che di Basilicata, per porre loro la drammaticità della situazione determinata dopo la mancanza delle risposte alla precedente alluvione del Marzo 2011 nonchè i danni gravissimi al territorio, alle famiglie e alle attività economiche prodotte dalla nuova all'alluvione dell'ottobre scorso.

I parlamentari lucani e pugliesi coinvolti sono stati informati sia della dinamica dell'evento che, della natura dell'estensione ma, sopratutto, della condizione in cui versano le famiglie e le aziende di quel territorio.

La delegazione aveva l'obiettivo di sensibilizzare i parlamentari circa l'immediata necessità di emissione dell'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri ponendo la necessità che vengano, all'interno dell'ordinanza stessa, definite e soddisfatte, fin dal primo momento, due condizioni assolutamente necessarie; ossia interventi di immediata messa in sicurezza del territorio ma anche, questa volta contrariamente al passato, le misure per soccorrere le famiglie e le attività economiche dell'area pugliese e lucana colpita, ridotte ormai allo stremo.

"Non può passare altro tempo".

I parlamentari si sono immediatamente attivati per contattare il prefetto Gabrielli e il ministro all'Agricoltura, Nunzia De Girolamo, oltre che i presidenti delle due Regioni per valutare la situazione e si attiveranno per un contatto continuo e diretto con il Comitato nei prossimi giorni.

Dell'esito di questo incontro e di ulteriori iniziative in corso la delegazione di ritorno da Roma renderà conto domattina, 24 ottobre, alle ore 09:30 durante il presidio/ assemblea che si terrà nella piazza di Serramarina antistante la chiesa.

In quella sede il comitato incontrerà non solo i cittadini colpiti dall'alluvione ma anche le istituzioni del territorio che sono state invitate ad intervenire dal Coordinatore dei Consigli comunali dell'Anci del Metapontino, avvocato Antonio Melidoro.

L'obiettivo principale di domani mattina sarà quello di condividere un documento da sottoporre al Governo e di chiedere un incontro al ministro all'agricoltura, De Girolamo, di cui si prevede la partecipazione ad un evento a Matera. 

Qui di seguito troverete, inoltre i servizi e le dirette televisive di domani, 24 ottobre 2013, che seguiranno il presidio del Comitato TerreJoniche con diverse finestre informative e di aggiornamento costante nelle varie emittenti nazionali e regionali e in diverse fasce orarie.

In modo particolare saranno presenti le tv di Telenorba, Teleradioemme e un aggiornamento costante sul canale Rai.

Ore 07:00 - Diretta nazionale su Buongiorno Italia
Ore 07:30 - Collegamento in diretta con Buongiorno Regione
Durante tutta la mattinata finestre informative con Rai News24
Ore 14:00 - Tg regionali

martedì 22 ottobre 2013

Il Comitato definisce i passaggi e le iniziative per i prossimi giorni.


Il Comitato per la Difesa delle TerreJoniche, in presidio presso la piazzatta di Serramarina, definisce le iniziative della ripresa della mobilitazione per ottenere la messa in sicurezza del territorio, la chiusura della vertenza legata alla prima alluvione del Marzo 2011 e l'avvio immediato delle iniziative necessarie per scongiurare che le attività economiche, le aziende colpite dalla nuova alluvione del 7 Ottobre 2013, tracollino, essendo ormai allo stremo.

Nella giornata di domani, mercoledì 23 Ottobre 2013, il portavoce del comitato, Gianni Fabbris, con una delegazione del comitato stesso, incontrerà a Roma parlamentari delle diverse forze politiche sia di Puglia che di Basilicata, per porre loro gli obiettivi immediati del comitato rispetto alla nuova emergenza aperta dall'alluvione scorso.

mercoledì 16 ottobre 2013

Alluvione, Prefetto attiva il Com di Bernalda

Pubblicato su Basilicatanet (leggi articolo originale)

BAS“Il Prefetto di Matera, Luigi Pizzi, a seguito degli eventi meteo avversi di eccezionale intensità che hanno colpito in data 6 e 7 ottobre questo territorio provinciale e, in particolar modo i Comuni di Pisticci, Bernalda, Scanzano e Montescaglioso, ha attivato, con operatività immediata, il Com (Centro Operativo Misto) di Bernalda, con sede in località Pantanello, per assicurare la migliore funzionalità alle attività di soccorso alle popolazioni interessate e il più celere censimento dei danni occorsi in quei territori”. Lo rende noto la Prefettura di Matera, spiegando che “il Com, presieduto da un funzionario dei Vigili del Fuoco, sarà composto da tecnici della Regione Basilicata, dell’Autorità di Bacino, dell’Amministrazione Provinciale, dei Comuni interessati e da personale del Corpo Forestale dello Stato, della Soprintendenza Archeologica e della Soprintendenza ai Beni Storici, Artistici e Etnoantropologici”.

domenica 13 ottobre 2013

Alluvione Metapontino: due interrogazioni dell'on.Latronico

Pubblicato su Basilicatanet (leggi articolo originale)

Due interrogazioni urgenti, rispettivamente al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri delle Infrastrutture e delle Politiche Agricole, sono state presentate dall’on. Cosimo Latronico, a seguito della grave alluvione che ha messo in ginocchio la provincia di Matera ed in particolare i comuni della fascia jonica."Al premier Letta Latronico ha chiesto “la necessità di dichiarare lo stato di emergenza; se ritenga doveroso monitorare la situazione per stimare i danni subiti e garantire adeguate risorse ad un territorio fortemente provato dalle conseguenze della violenta alluvione e quali azioni intenda porre in essere per definire nell’immediato una risposta operativa al fine di superare la fase emergenziale ed avviare il processo di messa in sicurezza”. "Ai Ministri delle Infrastrutture e dell’Agricoltura il parlamentare lucano ha chiesto,invece, “se ritengano necessario stimare i danni subiti e reperire le risorse necessarie per sostenere il comparto agricolo della zona del metapontino; se ritengano opportuno mettere in sicurezza le infrastrutture viarie danneggiate e verificare la presenza di adeguate opere di presidio della rete stradale ed infine se ritengano opportuno concordare con la Regione Basilicata un’azione coordinata di manutenzione del territorio, di prevenzione e di riduzione del rischio di dissesto idrogeologico”.

Metapontino, si spala fango e si continua nella conta dei danni

Pubblicato su La Nuova del Sud (vedi articolo originale)

MATERA - Prosegue nell’intera zona del metapontino la conta dei danni provocati dal nubifragio che lunedì sera si è abbattuto sull’intera costa jonica. Danni che al momento si stimano in circa 16 milioni di euro. Una cifra destinata sicuramente ad aumentare. Per questo si attende nel più breve tempo possibile la risposta del governo sulla richiesta dello stato di calamità naturale. Intanto, in una nota, il sindaco di Matera ricorda le quattro vittime dell’alluvione: “La tragica morte di quattro giovani - ha commentato Salvatore Adduce - a causa del violento nubifragio che nei giorni scorsi si è abbattuto su Matera e Ginosa ci lascia attoniti e carichi di dolore. A poche ore dall’ultimo ritrovamento il cordoglio mio personale e dell’intera città di Matera va alle famiglie delle quattro vittime colpite inaspettatamente da questa drammatica vicenda”. “Il violento nubifragio – aggiunge Adduce - ha messo in sofferenza anche tante imprese agricole nel Metapontino che sono costrette a fare i conti per l’ennesima volta, in pochi mesi, con ingenti danni in un periodo già di per sé non facile per la grave crisi economica che sta vivendo il Paese. Siamo vicini ai cittadini e ai territori così duramente colpiti. Anche la città di Matera ha fronteggiato una emergenza. Il violento nubifragio infatti ha procurato gravissimi danni all’impianto di sollevamento di Tirlecchia. L’emergenza idrica tuttavia è terminata nell’arco di 48 ore. Questo risultato è stato reso possibile grazie all’impegno di tante persone che hanno lavorato ininterrottamente affinchè la situazione potesse tornare rapidamente alla normalità. Recandomi immediatamente all’impianto ho potuto constatare personalmente la gravità dei danni che l’ondata di acqua e fango scivolata dalla collina a ridosso del fabbricato ha provocato al sistema di sollevamento. Ed ho constatato da vicino lo straordinario impegno degli uomini e delle donne di Acquedotto lucano che giorno e notte hanno lavorato costantemente per far tornare la situazione alla normalità”.

sabato 12 ottobre 2013

11 ottobre 2013. Il Comitato ricomincia. Ecco la relazione conclusiva dell'assemblea

SERRAMARINA. - L'assemblea congiunta dei cittadini alluvionati di Basilicata e Puglia tenutasi l'11 Ottobre 2013 è iniziata alle 18:30.
L'apertura è dedicata, con 1 minuto di silenzio, ai quattro giovani che hanno trovato la morte tra il 7 e l'8 ottobre scorso. Una tragedia che, ahimè, avevamo già ampiamente annunciato nel novembre del 2011, quando realizzammo l'Alluvione Tour.
Durante quell'iniziativa, indicammo 5 punti dove, se non si fosse intervenuto subito mettendo in sicurezza il territorio, avremmo pianto la perdita di vite umane.
E' stato ricordato come a pochi giorni dal 50° anniversario del disastro del Vajont, infatti, non abbiamo ancora imparato la lezione.
Abbiamo invitato i cittadini a non dividersi in questi momenti che sono altamente delicati e cruciali con stupide affermazioni individualistiche del tipo "il mio danno è peggio del tuo" ma a fare fronte comune contro una tragedia di questo tipo perchè questo è l'atteggiamento che ci si aspetta da una comunità pensante di cittadini che ha diritto a risposte che le Istituzioni sono obbligate a dare.
Chiediamo a gran voce e in primis, un territorio tutelato: "mai più resterà impunita la responsabilità di chi non ha voluto capire e non ha voluto vedere."
Abbiamo evidenziato che i danni verificatisi a causa di questa nuova tragedia sono diversi da quelli dall'alluvione precedente. Nel 2011, infatti, l'ondata di piena si verificò a monte, obbligando la diga a rilasciare 900 metri cubi al secondo di acqua, ingrossando i fiumi e rompendo gli argini. Lunedì scorso invece, i fiumi si sono gonfiati perchè pioveva a valle rilasciando in poco più di 6 ore 180 mm di pioggia, quantità che cade in 6 mesi.
In tutto questo il Consorzio di Bonifica dovrà rispondere dell'ennesimo annunciatissimo disastro.  
Abbiamo ricordato, infatti, che più di due anni fa quando ci fu l'alluvione che colpì i nostri territori e accusammo il Consorzio di Bradano e Metaponto di una cattiva gestione e manutenzione dei canali ci fu risposto che quei canali non potevano essere in grado di gestire un'onda di piena causata a monte ma, che la loro funzionalità era per far defluire le acque in una situazione di piena prodotta da una pioggia a valle. Ebbene anche questa volta si è dimostrata vana e aleatoria la tesi del Consorzio, un ente che dovrebbe tutelare i nostri territori e provvedere a una loro manutenzione ordinaria.
E' stato necessario ricordare, inoltre, che dall'alluvione del 2011 erano stati destinati al Consorzio 1,6 mln di euro per ristorare le aziende alluvionate. Risorse che a tutto sono servite tranne che a quella destinazione d'uso e portando, per giunta, l'ente ad aumentare il pagamento del canone irriguo di 150 euro  per ettaro; azione sospesa grazie all'intervento mediante ricorso al TAR di una cinquantina di nostri agricoltori. 
"Oggi è il tempo della solidarietà, del soccorso e del lutto", ha detto Gianni Fabbris, portavoce del Comitato, "domani dovrà essere  quello di organizzare la risposta più organizzata possibile delle comunità Joniche colpite nei beni e negli affetti che deve obbligatorialmente portare a risultati".
Abbiamo evidenziato la necessità di dare risposte e questo che non preclude la ripresa della mobilitazione non solo per chiedere che sia evasa ogni situazione in pendenza per l'alluvione del 2011, ma che siano disposte risorse immediate per gestire la nuova emergenza.
I nostri agricoltori già colpiti dalla scorsa alluvione, infatti, sono non solo in ginocchio un'altra volta ma di più: hanno perso ogni forma di reddito. Questa volta non siamo nel mese di marzo quando il prodotto è già stato raccolto ma in un periodo dell'anno durante il quale il prodotto è ancora sulla pianta. Lo stesso per chi ha cercato riconvertire la produzione ad orticole "da dovunque vada l'acqua", dice Gianni Fabbris, "i carciofi, le lattughe, qualsiasi cosa, è andata persa"
Oggi non solo il mondo rurale è in ginocchio ma anche i centri abitati. Questo dimostra come l'alluvione non bussa alle porte per chiedere come, dove e quando entrare, e che tutti i cittadini devono contribuire con tutte le loro forze ad attivare la solidarietà e a pretendere un territorio che sia tutelato e sicuro sempre.
Per ripartire quindi abbiamo proposto di rafforzare l'iniziativa attraverso il coinvolgimento di tutta la società civile e richiedendo con forza opere e investimenti in direzione della messa in sicurezza dei territori, spendendo anche quelle misure stanziate per l'alluvione del 2011 e mai destinate dal Governo nazionale. 
Nel 2011 i danni certificati dai Presidenti preposti dalle due OPCM furono certificati, ad esempio per la Basilicata, di 330 mln di euro. Di questi solo 12 mln furono destinati di cui esigui 4 mln spesi per appalti di ristrutturazione destinati agli argini. 
E' possibile a questo punto comprendere quando inutile possa apparire l'intervento su una tale ampiezza di devastazione.
"Ci vogliono soldi immediati, supporto economico per non saltare."
E' necessario che il Governo Nazionale dichiari lo stato d'emergenza ed emetta l'ordinanza mediante il Presidente del Consiglio dei Ministri (l'OPCM) per poter individuare nei territori interlocutori validi che definiscano con certezza il danno subito e destinino risorse. Così come è necessario che anche le Regioni facciano la loro parte.
Per la Basilicata, sappiamo che sono presenti 550 mln euro provenienti dalle royalties del petrolio, bloccati per il patto di stabilità, ma che possono essere svincolati in caso di calamità naturale. Anche per la Puglia incominceremo da subito gli accertamenti per studiare il capitolo di bilancio e capire le somme che possono essere destinate.
Chiediamo da subito, quindi, un coordinamento con Comuni e Provincie e tavoli con le controparti nella persona dei due assessori all'agricoltura di Basilicata e Puglia.

Quindi, riassumendo, queste le proposte del Comitato per la Difesa delle TerreJoniche:
- che venga inviato un messaggio di solidarietà alle famiglie delle vittime invitando chi ha bisogno di rivolgersi a noi per un immediato ristoro. Saranno pubblicati nei prossimi giorni i contatti del Comitato a cui rivolersi;
- si dichiari lo stato di mobilitazione dei cittadini di questo territorio che hanno subito l'ennesima alluvione con una serie di iniziative che verranno prodotte nei comuni direttamente colpiti;
- si invii un telegramma congiunto agli Assessori di Basilicata e Puglia per chiedere un tavolo;
- venga richiesto ai parlamentari lucani e pugliesi l'impegno affinchè il governo nazionale approvi da subito l'OPCM senza aspettare nuovamente 12 mesi!;
- venga chiesto alle Provincie e alle Regioni dei nostri territori di mettere risorse per un immediato ristoro alle famiglie colpite, alle attività economiche e alla messa in sicurezza del territorio;
- che le due Regioni concludano una volta per tutte i provvedimenti in pendenza del 2011;
- su intervento conclusivo di Mimmo Prencipe, uno degli agricoltori colpiti, il Comitato TerreJoniche chiede l'intervento di tecnici volontari per effettuare sopraluoghi e accertare i danni;
- si decida di riconvocare al più presto l'assemblea.


L'assemblea congiunta su decisione unanime avalla le proposte avanzate dal Comitato e si scioglie alle ore 19:30.

venerdì 11 ottobre 2013

Siamo nuovamente in campo e questa volta non ce ne sarà per nessuno!

Si è da poche ore conclusa l'assemblea congiunta di cittadini lucani e pugliesi provenienti dai territori alluvionati del nubifragio avvenuto tra il 7 e l'8 ottobre scorso. Dell'assemblea promossa da Terre Joniche verrà prodotto e messo in rete nelle prossime ore un report. Per ora le prime immagini della serata iniziate con un minuto di silenzio doveroso alle 4 vittime di questa nuova immane tragedia da noi, ahimè, gia tristemente annunciata.


Alluvione Metapontino, La Regione delibera la richiesta dello stato di emergenza

Pubblicato su Sassiland (leggi articolo originale)

Già in campo risorse per 4 milioni per far fronte alla prima emergenza ma il conto dei danni è molto più ingente e si aggrava di ora in ora. La Giunta Regionale, riunita oggi in seduta straordinaria, su proposta del Dipartimento Infrastrutture ha deliberato la richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza avviando anche l’iter per l’attivazione dello stato di calamità, a seguito dell’alluvione che si è verificata nel Materano. Nell’adottare il provvedimento, l’esecutivo ha anche effettuato una ricognizione della situazione sulla quale, sin dai primi momenti dell’emergenza, la Regione è impegnata con soccorsi e interventi di messa in sicurezza e ripristino. Ingenti i danni che si sono verificati, in particolare alle infrastrutture e all’economia agraria. Con provvedimenti regionali sono già state messe in campo risorse per circa 4 milioni che, tuttavia, si mostrano già non bastevoli per la sola fase dell’emergenza, motivo per il quale, con la richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza e dello stato di calamità, si ritiene indispensabile un intervento diretto dello Stato. Al momento sono già stati contabilizzati danni per 16 milioni di euro, ma il conteggio si aggrava di ora in ora man mano che proseguono i sopralluoghi dei tecnici e il conto finale si annuncia molto più pesante. I soli interventi diretti Anas messi in campo in queste ore per garantire la percorribilità delle principali arterie stradali sfiorano il milione di euro. Il personale della Regione Basilicata, e in particolare i tecnici dei dipartimenti Presidenza, Ambiente, Infrastrutture, Agricoltura e Protezione Civile, continueranno a lavorare nelle prossime ore, d’intesa con la Provincia di Matera e le amministrazioni comunali chiamate a redigere elenchi dettagliati che indichino le priorità di intervento, sia per la definitiva messa in sicurezza di cittadini, territorio e aziende, sia per procedere ad una più corretta stima dei danni propedeutica anche alla richiesta di riconoscimento dello stato di calamità.

giovedì 10 ottobre 2013

Alluvione A Ginosa, Accertati Quattro Morti. La Procura Di Taranto. Apre Un’inchiesta

Pubblicato su Il Paese Nuovo (leggi articolo originale)

GINOSA (Taranto) – Nessuna ipotesi di reato configurata per ora, nè tanto meno indagati, ma la Procura di Taranto ha aperto un’inchiesta dopo l’alluvione che fra lunedì e martedì scorsi ha colpito l’area tra Ginosa e Ginosa Marina causando quattro morti e una serie di notevoli danni alla viabilità, alle infrastrutture, all’agricoltura e alle abitazioni. La Procura di Taranto vuole accertare se ci sono particolari responsabilità, e di che tipo, in merito a quanto è accaduto, se ci sono opere e interventi che dovevano essere approntati per evitare che le piogge creassero nella zona i gravi danni che hanno poi causato. Oggi in Procura c’è stato un vertice tra il procuratore capo Sebastio, il comandante provinciale dei Carabinieri di Taranto, Sirimarco, e il comandante provinciale dei Vigili del fuoco di Taranto, Boscaino. Lo stesso procuratore ieri aveva compiuto un sopralluogo nella zona di Ginosa.

Alluvione Ginosa: alle 18:30 un vertice in prefettura a Taranto

Pubblicato su Meteoweb (leggi articolo originale)

Oggi pomeriggio, alle 18.30, si terra’ un vertice in Prefettura a Taranto alla presenza dei sindaci dei Comuni colpiti dal nubifragio che ha provocato quattro vittime e devastato intere contrade, nonche’ del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Gli amministratori locali hanno gia’ preannunciato la richiesta dello stato di calamita’ naturale agli enti competenti. Si segnalano intanto allagamenti sparsi in tutto il territorio, soprattutto lungo le strade comunali e provinciali. La Prefettura di Taranto, che ha attivato l’Unita’ di crisi, sta coordinando gli interventi. All’incontro sono stati invitati anche i consiglieri regionali e i parlamentari di Taranto e i rappresentanti dell’Autorita’ di bacino della Puglia. Oltre a fare il punto della situazione, l’intento e’ quello di concertare le iniziative per velocizzare le procedure per la quantificazione dei danni e la richiesta di risarcimenti. I cittadini di Ginosa, il comune maggiormente colpito dal nubifragio di lunedi’ scorso, attendono ancora l’erogazione dei contributi per l’alluvione del marzo 2011.

Dopo alluvione, Ugl: ''sospendere tasse a imprese danneggiate''

Pubblicato su Il Metapontino (leggi articolo originale)

"Ci sono imprese fortemente danneggiate e qualcuna non riesce a riprendere la propria attività. A tutte le imprese colpite dall’alluvione – sostiene l’Ugl Basilicata - occorre assicurare un sostegno concreto e immediato. La prima misura da adottare è quella di sospendere le tasse e i tributi per alleggerire la pressione su chi sta vivendo una vera e propria tragedia imprenditoriale". E’ quanto dichiarano i segretari dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi, Luigi D’Amico e Pino Giordano per i quali, “per quanto di grave accaduto nel zona materana-ionica-metapopntina intendiamo sottolineare l’assoluta necessità di attivare tutte le misure che possano in qualche modo alleggerire la situazione delle imprese, degli agricoltori e delle famiglie: sospensione dei tributi locali, certamente, ma anche dei mutui contratti con gli istituti bancari. La situazione è allarmante in una zona geografica già in ginocchio dal punto di vista lavorativo. Tutte le imprese hanno anche bisogno d’aiuto fisico: per la ripresa dei territori e delle imprese messi in ginocchio dall’alluvione l’Ugl – concludono i sindacalisti, Giordano, D’Amico e Tancredi – ha a disposizione una banca nominativa di simpatizzanti dell’o.s. che su richiesta, gratuitamente aiuteranno coloro che necessitano d’aiuto. Per tanto si chiede di essere convocati urgentemente con il Prefetto di Matera, dott. Luigi Pizzi”.

mercoledì 9 ottobre 2013

Dopo il lutto, la conta dei danni e la solidarietà ... niente resterà impunito!

RIPRENDIAMO LA VERTENZA: ASSEMBLEA DELLE COMUNITA IONICHE COLPITE DALL'ENNESIMO ANNUNCIATISSIMO DISASTRO! 
Assemblea Interregionale congiunta di Basilicata e Puglia ad opera del Comitato per la Difesa delle TerreJoniche e Altragricoltura

                                 
(info 3342035169)



Comunicato Stampa

Basilicata e Puglia 10 Ottobre 2013

Oggi è il tempo del lutto, del soccorso e della solidarietà nei prossimi giorni quello della conta dei danni

VENERDI 11 Ottobre è il tempo della risposta:

MAIPIU IMPUNITI PER UN DISASTRO FIN TROPPO ANNUNCIATO


Venerdi 11 Ottobre 2013 ore 17 Motel San Marco, Strada statale 175 di collegamento fra Metaponto e Matera, il Comitato per la Difesa delle TerreJoniche chiama all'assemblea le popolazioni e le istituzioni dei paesi colpiti di Puglia e Basilicata dal più annunciato dei disastri. Morti, dispersi, aziende distrutte, ponti crollati, comunitàe attività economiche stravolte dall'acqua per precise responsabilità politichee legali.
Oggi è il tempo della solidarietà, del soccorso e del lutto, venerdi sarà quello di organizzare la risposta delle comunità Joniche colpite nei beni e negli affetti. Mai più resterà impunita la responsabilità di chi non ha voluto capire e non ha voluto vedere.
Tutte e tutti di nuovo insieme e uniti per organizzare la più forte ed efficace risposta per difendere diritti e dignità dei cittadini, delle comunità, del territorio e delle istituzioni.

In queste ore Altragricoltura e il Comitato TerreJoniche stanno operando nelle aziende colpite dall'alluvione sia nella zona ginosina che materana e i relativi coordinamenti si riuniranno in maniera congiunta domani, 11 Ottobre alle ore 12 c/o il Motel San Marco di Serramarina per decidere le strategie da mettere in campo.

Comitato per la Difesa delle Terre Joniche e Altragricoltura

Alluvione di Ginosa, i geologi pugliesi chiedono più pianificazione

Pubblicato su Villaggio Globale (leggi articolo originale)

Le chiamano «bomba d'acqua», termine giornalistico introdotto qualche anno fa da una giornalista della «Nazione» di Firenze (libera traduzione dall'inglese: esplosione di nuvola), e rende chiaramente l'idea degli effetti che può produrre sulle persone e le cose. Tecnicamente si può parlare di nubifragio riferendosi a quello che si è abbattuto tra domenica 6 e lunedì 7 ottobre a Ginosa, in provincia di Taranto. Una Precipitazione_(meteorologia)particolarmente intensa durante la quale la quantità di pioggia caduta, registrata alla stazione pluviometrica di Ginosa, gestita dalla Protezione Civile della Regione Puglia, è stata di 163 mm di pioggia (si tratta di 163 litri d'acqua per ogni metro quadro di suolo interessato dall'evento piovoso) precipitati in 24 ore (dalle 20 del 6 ottobre alle 20 del 7 ottobre). Colpisce il dato di lunedì 7 quando, con i suoli già saturi, in una sola ora dalle 18,30 alle 19,30 è piovuto 97 mm (si tratta di 97 litri d'acqua per ogni metro quadro di suolo). Stime tratte dal Progetto Vapi sulla Valutazione delle Piene in Italia-Puglia indica, con tempi di ritorno di 200 anni, in 24 ore valori di 130-140 mm di pioggia. Questo fa capire come l'evento sia stato di una certa rilevanza ed eccezionalità. Questi eventi perdono la loro eccezionalità quando diventano sempre più frequenti come sta accendendo non solo a livello locale ma anche a vasta scala.
Così il Presidente dell'Ordine dei geologi della Puglia, Salvatore Valletta, ha ricordato che «il territorio pugliese come quello di tutta l'Italia in queste ore sta dimostrando la sua fragilità ed esposizione alla pericolosità idraulica e geomorfologica. Oggi, come ieri possiamo solo esprimere un forte rammarico per le vite umane spezzate, vite di concittadini che nella loro quotidianità si sentivano protetti da uno Stato e da tutti quegli Enti preposti alla gestione del territorio. Lo sforzo di questi anni non è bastato; l'elenco delle alluvioni nel Tarantino nell'ultimo decennio sono tante: settembre 2003, novembre 2004, marzo 2011, settembre 2011, ottobre 2012 solo per citare alcune delle più disastrose con effetti su beni e persone». E continua Valletta: «negli ultimi 60 anni gli eventi naturali a carattere disastroso in tutta la penisola, collegabili principalmente a fenomeni quali alluvioni, frane o colate di fango e detriti, sono stati più di 3.300; migliaia i morti, centinaia di migliaia il numero di sfollati costretti a trovare soluzioni alternative alla loro fissa dimora». Le azioni suggerite dai geologi sono chiare e richiamano ampiamente i concetti di pianificazione territoriale, previsione, prevenzione, interdisciplinarietà e analisi a scala di bacino idrografico, concetto questo introdotto dalla Legge di difesa del suolo n. 183 del 1989. È chiaramente richiamato anche il ruolo degli enti sovra territoriali che sono in grado di porre limitazione al consumo di suolo superando le posizioni localistiche dettate più da interessi individuali che collettivi.
Oggi come ieri sono richieste politiche nazionali e regionali per intervenire in tempi brevi e con azioni incisive su alcune questioni strategiche come:
- l'istituzione di un Servizio geologico regionale a supporto le politiche regionali collegate all'ambiente e alla pianificazione territoriale, le cui competenze devono contribuire alla riduzione del rischio idrogeologico, e al monitoraggio strategico di alcuni rischi naturali. Un Servizio geologico principalmente rivolto ai tecnici delle Pubbliche amministrazioni, ai professionisti, alle imprese, al mondo della ricerca e dell'educazione, e a tutti i soggetti che operano sul territorio con l'obiettivo di fare prevenzione;
- il rispetto delle pericolosità individuate dagli enti sovra territoriali come le Autorità di Bacino e aggiornare i Piani comunali di Protezione civile;
- il ripristino in tempi rapidi del Comitato tecnico dell'Autorità di bacino della Puglia che una legge regionale frettolosa ha abrogato lo scorso luglio;
- la progettazione in termini interdisciplinari sempre e comunque nel rispetto delle unità fisiografiche come i bacini idrografici e degli equilibri intrinseci del territorio in cui si interviene;
- l'imposizione di un'urbanizzazione con la progettazione delle grandi opere che siano compatibili con le caratteristiche del territorio e non viceversa;
- l'operare rispettando i piani sovraordinati che guardano al territorio come area vasta;
- l'istituzione dei presidi territoriali sotto una regia sopra territoriale in modo da far sì che si operi in termini di previsione e prevenzione;
Per i Geologi «è urgente aprire subito un tavolo serio e costruttivo nell'interesse delle popolazioni e del territorio pugliese, altrimenti, politicamente e moralmente sarà paradossale inaugurare una nuova opera come una strada, un ponte, una scuola, un ospedale sapendo che altre porzioni del territorio non sono in sicurezza e con essi le popolazioni che li transitano o li risiedono».

Convocata l'assemblea del Comitato TerreJoniche. Niente resterà impunito!



Ci risiamo. Ritorna l'incubo del maltempo e con lui quello delle piogge e delle bombe d'acqua.
A due anni e mezzo dall'esondazione nel Metapontino la situazione rimane critica per lo stato di manutenzione del territorio e quindi pericoloso sopratutto per quelle famiglie che abitano ai piani bassi e per le aziende agricole.
Quasi ridicolo a pensarci per le mille battaglie che il Comitato per la Difesa delle TerreJoniche ha condiviso e portato avanti in tutti questi mesi.
Ci auguravamo che la lezione fosse servita da monito e invece nulla.
L'otto ottobre 2013 si è parata dinanzi un'apocalisse.
Uno scenario che non avremmo voluto riproporre ma che stamattina ci lascia ammutoliti e tristi contando i dispersi, le vittime e il danno alle attività economiche e private.
Nonostante come ha sottolineato Gianni Fabbris, portavoce del Comitato, "Quello che è accaduto in queste ore nelle campagne del metapontino a cavallo fra puglia e basilicata è stato completamente diverso dall'esondazione del 2011, determinata soprattutto da un'ondata di piena che portava l'acqua da monte (dove aveva molto piovuto riempendo le dighe) verso valle, dove una serie di concause (ponte sulla Jonica, canali orstuiti, pompe che non funzionavano, scirocco che ributtava l'acqua nei fiumi) determinò un effetto terribile, e ci siamo trovati di fronte ad una pioggia continua e localizzata nel tratto verso la foce, i danni provocati sono ingenti, soprattutto nei centro storici e nelle strade."
Sono cadute in 6 ore 180 mm di acqua tanto quanto ci si aspetta in sei mesi e il dissesto idrogeologico è emerso in tutta la sua gravità rilevando la nostra vulnerabilità.
Comuni di Montalbano, Montescaglioso, Nova Siri, Pisticci Policoro, Pomarico, Scanzano jonico, Tursi e Bernalda in ginocchio. Il parco archeologico di Metaponto nuovamente allagato. Ponti distrutti. Stazioni prive di qualsiasi collegamento.
Le aziende dei nostri agricoltori che si stavano lentamente rimettendo in piedi nuovamente in ginocchio.
Lo avevamo già annunciato nell'Alluvione Tour del 09 novembre del 2011 (apri link) che se non si fosse messo n sicurezza il territorio avremmo pianto i nostri morti.
Oggi è il tempo del lutto, del soccorso e della solidarietà e quello della conta dei danni
 

VENERDI 11 Ottobre è il tempo della risposta: 
MAIPIU IMPUNITI PER UN DISASTRO FIN TROPPO ANNUNCIATO 

ore 17 Motel San Marco, Strada statale 175 di collegamento fra Metaponto e Matera, il Comitato per la Difesa delle TerreJoniche chiama all'assemblea le popolazioni e le istituzioni dei paesi colpiti di Puglia e Basilicata dal più annunciato dei disastri.
Mai più resterà impunita la responsabilità di chi non ha voluto capire e non ha voluto vedere.
Tutte e tutti di nuovo insieme e uniti per organizzare la più forte ed efficace risposta per difendere diritti e dignità dei cittadini, delle comunità, del territorio e delle istituzioni.
Vi aspettiamo

martedì 8 ottobre 2013

Alluvione Ginosa, intervento del Corpo Forestale

Pubblicato su Meteoweb (leggi articolo originale)

L’esondazione del fiume Bradano, come due anni fa, ha provocato una valanga di fango e detriti che si sono spostati verso valle fino alla costa trascinando con sé cose e persone. Già nella tarda serata di ieri il personale del Corpo forestale dello Stato del Comando Provinciale di Taranto e dei Comandi stazione del territorio , è intervenuto sotto allerta dalla Prefettura. Le condizioni atmosferiche particolarmente proibitive ed il terreno accidentato hanno complicato le ricerche e questa mattina è stata ritrovata l’auto e il corpo della giovane conducente, a più di 3 km dal centro della città di Ginosa, dove era scomparso il mezzo. Continuano con difficoltà le ricerche coordinate dalla Protezione civile degli altri tre dispersi che, presumibilmente, da quanto è stato rilevato dagli elicotteri, potrebbero essere nascosti dal fango e dai detriti che sono scesi a valle. Come accaduto due anni fa sono rimasti coinvolti gli allevamenti della zona e sono varie le carcasse di cavalli e cani che ingombrano la Gravina di Ginosa. Una stima dei danni sarà possibile solo dopo il rastrellamento dei detriti e del fango che nasconde i terreni e che durerà presumibilmente diversi giorni considerata la vasta estensione dell’area della ricerca.

Alluvione Metapontino. Le reazioni del mondo lucano

Pubblicato su Sassiland (leggi articolo originale)

Colpita gravemente la produzione agricola dell'arco jonico MATERA E PROVINCIAMALTEMPO: FENEAL-UIL, GLI EDILI SONO STANCHI DI “INCROCIARE LE DITA”

“Siamo alle solite: con la pioggia, sia pure riconoscendo in questa occasione il carattere d’eccezionalità,  il Metapontino frana e si allaga, come è già tragicamente accaduto con l’alluvione del marzo 2011 di cui sono visibili ancora le ferite. E' la sola certezza in tempi nei quali domina l'indeterminatezza. Ma l'unica politica di cui sembra capace la classe dirigente nazionale è quella di incrociare le dita. Sembra davvero poco ed è già questo un clamoroso fallimento al quale va detto basta. Basta con l'impotenza, basta con i richiami alla fatalità". Lo ha dichiarato Domenico Palmasegretario regionale Feneal Uil.

“Il nostro – aggiunge – sembra un grido nel deserto: serve un piano nazionale e pluriennale di risistemazione del territorio  e va dotato di risorse vere. La Feneal Uil lo sostiene da tempo ma ora sembra davvero giunto il momento di decidere e di tornare a progettare interventi seri, altrimenti saremo costretti come sempre a rincorrere le emergenze.
Il piano straordinario di manutenzione del territorio che abbiamo proposto – continua Palma – si basa essenzialmente su nuove tecnologie moderne di lavori pubblici e apre il fronte occupazionale anche a nuove figure professionali di cui i nostri cantieri hanno assoluto bisogno, costruendo un sistema di cooperazione tra pubbliche amministrazioni, imprese, università, centri di ricerca e scuole di alta formazione. Come sindacato dei lavoratori edili siamo convinti che è necessaria una particolare attenzione da parte delle Pubbliche Amministrazioni come di progettisti e tecnici incaricati per i lavori che dovranno essere eseguiti a breve, medio e lungo termine sulla viabilità e per la manutenzione dei fiumi che non può ridursi al Progetto Vie Blu. Le immagini del disastro di queste ore nel Metapontino come quelle che abbiamo ancora in mente del “viadotto Calciano 2“ sulla Basentana spezzato in due ci danno la carica per tornare a chiedere interventi adeguati a breve e lungo termine. E’ una questione di vitale importanza per le nostre popolazioni che richiede ai partiti, senza alcuna eccezione, di deporre le “armi” dei conflitti interni pre-elettorali e di dare risposte efficaci e non più improntate solo all’emergenza”.

Nota del Consigliere Regionale Leonardo Giordano
Facendo seguito al precedente comunicato sugli eventi registratisi a seguito del maltempo e delle incessanti e forti precipitazioni del 7 ottobre, il Consigliere Regionale Leonardo Giordano (PDL) ha aggiunto: <<Un’emittente privata ha meritoriamente messo in onda le immagini dolorose e tremende del disastro causato dalle piogge del 7 ottobre in agro di Scanzano Jonico, la cui gravità  tranquillamente potrebbe essere estesa  a tutto il metapontino. La questione richiede un intervento straordinario ed urgente della Regione Basilicata. Sarebbe il caso di convocare in via del tutto straordinaria ed urgente il Consiglio Regionale per approntare un pacchetto di provvedimenti e risorse finalizzate almeno a superare l’emergenza. A tal fine ho già inoltrato formale richiesta di convocazione al Presidente del Consiglio e al Presidente della Giunta Regionale. Questa emergenza ha priorità assoluta; si deve effettuare una ricognizione delle risorse finalizzate a provvedimenti meno urgenti e riprogrammarle per questa emergenza che rischia di mettere in ginocchio aziende e popolazioni del meta pontino e della fascia jonica.>>.

NAPOLI (PDL), TROPPI SOLDI SPESI NON MITIGANO GLI EFFETTI DELLA PIOGGIA SIA PURE ECCEZIONALE
“Nella cosiddetta conferenza stampa di bilancio della fine anticipata di  legislatura da parte del Dipartimento Infrastrutture nella scheda diffusa è stato sostenuto che “molto è stato fatto per arginare le frane e le erosioni”. Evidentemente, dopo l’ennesima calamità naturale che ha colpito il Metapontino ed ha spezzato in due la regione nei collegamenti viari e ferroviari, provocando vittime e danni ingenti in un vasto territorio a cavallo del tarantino-materano, con conseguenze che potevano essere ancora più nefaste, bisogna riconoscere che non è stato fatto abbastanza e che anche per la difesa del suolo la spesa a pioggia ha seguito parallelamente l’andamento stagionale della pioggia che ha sgretolato interi territori” . E’ il commento del capogruppo Pdl in Consiglio Regionale Michele Napoli. “Bisogna interrogarsi su cosa non ha funzionato perché – aggiunge –non mette la coscienza a posto aver registrato, burocraticamente, l’avvio di 85 interventi in altrettanti comuni lucani in attuazione di un Piano da 27 milioni di euro, predisposto d’intesa con il ministero dell’Ambiente, a cui aggiungere  una serie di interventi in 123 Comuni (ovvero il 94 per cento del totale) classificati “a rischio” frane e alluvioni. E’ vero – afferma Napoli – il fenomeno metereologico delle ultime ore è stato eccezionale al punto da registrare sino a 200 mm di pioggia in poche ore. La questione è un’altra: di fronte a calamità naturali che si ripetono, purtroppo, con cadenza periodica, solo un piano straordinario di difesa del suolo che tenga dentro anche il superamento delle carenze manifestate anche in questa occasione dal Consorzio di Bonifica Bradano-Metaponto, come accade per gli altri Consorzi impossibilitati persino a pulire le canalette, vale a dire azioni semplici ed efficaci di prevenzione, può mitigare gli effetti disastrosi di piogge torrenziali ed alluvioni. E allora mettendo insieme tutti i soldi spesi in mille rivoli, tra Vie Blu, programmi di forestazione-rimboschimento, difesa da frane e smottamenti, si può iniziare a svoltare nell’attività di assetto idrogeologico”.

Nota di Marcello Pittella
“L’incessante pioggia che ha causato allagamenti in molte abitazioni della zona, il crollo di un ponte nel Comune di Bernalda e impedito il traffico in alcuni tratti sulla statale jonica e sulla Basentana – ha aggiunto Pittella - hanno messo a dura prova intere comunità di un territorio che rappresenta il cuore produttivo del settore agricolo e turistico della regione. Dopo i sopralluoghi fatti questa mattina da parte dei referenti istituzionali preposti, sono state avviate le procedure per chiedere lo stato di calamità. So, inoltre, che la situazione è in costante monitoraggio da parte della Sala Operativa Regionale della Protezione Civile, della Prefettura di Matera, dell’ANAS e dei Consorzi di Bonifica. Encomiabile è stato il lavoro di forze dell’ordine e volontari di protezione civile che fin da subito hanno avviato la macchina dei soccorsi e si sono mobilitate sui territori per far fronte alle prime richieste di aiuto. Le istituzioni sapranno sostenere ed essere vicine in ogni modo alle comunità coinvolte”.

EMERGENZA METAPONTINO: ASS. BENEDETTO, DECISO PRIMO FONDO DI 3 MILIONI DI EURO
Il Dipartimento Agricoltura della Regione è impegnato a monitorare la grave situazione che si è verificata nel Metapontino a causa dell’eccezionale fenomeno metereologico della serata di ieri.
L’assessore, dalla serata di ieri, è stato presente nei luoghi, in particolare nei territori e nelle contrade rurali del Metapontino, più colpiti dalle piogge , con particolare attenzione ai problemi di incolumità delle famiglie che risiedono nelle aziende agricole e zootecniche.
Alle prime ore di oggi, l’assessore Benedetto ha presieduto in Regione una riunione con il direttore generale del Dipartimento  e l’Autorità di Gestione del Programma Psr 2007-2013 allo scopo di individuare un primo canale finanziario per affrontare l’emergenza.
In attesa della delimitazione delle aree colpite e della conseguente mappatura dei danni, è stato deciso di rendere disponibili 3 milioni di euro del Psr Asse I, derivanti da economie provenienti dal Programma Psr, da inserire nelle misure che riguardano il ripristino di attività produttive delle aziende e la straordinaria sistemazione di infrastrutture territoriali.
Per l’assessore Benedetto “l’iniziativa rappresenta un primo segnale di vicinanza agli agricoltori  colpiti, nella consapevolezza della complessità delle questioni esistenti strettamente intrecciate alla manutenzione del territorio e delle strutture consortili al servizio delle aziende e che – evidenzia – necessita di altre adeguate misure e soprattutto di finanziamenti ben più consistenti”.

Metapontino, Ugl: è emergenza.
"Allarme meteo nel Metapontino, operazioni di soccorso complicate visto il numero elevatissimo di chiamate al 115 da tutto il comprensorio e le difficoltà oggettive a raggiungere i luoghi, molte le strade rese impercorribili, l'acqua è entrata in alcune abitazioni, i canali ostruiti non hanno agevolato il deflusso. E’ necessario ribadire con forte determinazione l'emergenza che i cittadini e soprattutto gli agricoltori stanno affrontando in queste ore".
E’ quanto dichiarano i segretari dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi, Luigi D’Amico e Pino Giordano per i quali, “a marzo 2011 già una terribile alluvione ha fatto lezione all’accaduto di oggi. Ora è ancora più drammatica con una vittima, una violenta scarica d’acqua che ha messo definitivamente in ginocchio l'economia agricola del territorio, già bisognosa di aiuti economici a causa di questioni fiscali e di tante altre innumerevoli calamità naturali del passato. E’ il colpo di grazia per i nostri agricoltori che avrebbero, fra qualche settimana, raccolto i frutti del lavoro di un anno intero per poter incassare gli introiti utili a vivere nei prossimi mesi.  L'emergenza, infatti, - precisano i segretari Ugl - è proprio questa, e cioè, la difficoltà di migliaia di famiglie di poter tirare avanti senza alcun reddito. La situazione è assimilabile a un terremoto: la gente si ritrova senza abitazione, così come gli agricoltori si ritrovano senza risorse per poter sopravvivere. Da qui l'esigenza – continuano Tancredi, Giordano e D’Amico - di un intervento immediato da parte della Regione Basilicata a sostegno delle famiglie danneggiate dall'eccezionale evento. L’Amministrazione regionale non è più in grado di garantire il livello di manutenzione minimo per evitare, o ridurre, i disagi e i pericoli determinati dalle piogge torrenziali. La situazione che si è venuta a creare durante l’ultimo violento temporale ha paralizzato, per l’incuria degli amministratori , un’intera provincia, non è più accettabile. I disagi maggiori sono stati registrati nelle aree basse e, in particolare, nell’area del Metapontino. L’otturazione dei punti di scarico delle acque piovane ha determinato veri e propri allagamenti che, hanno determinato anche situazioni di pericolo per gli automobilisti, intrappolati nelle auto”. A parere dell’Ugl “le responsabilità maggiori da attribuire alla Regione sono individuabili nell’incapacità di gestire e prevenire situazioni d’emergenza che si ripetono puntualmente. La mancanza di manutenzione agli scarichi delle acque e, per quanto riguarda l’aree gestite dal Consorzio di Bonifica, l’insufficiente sistema di deflusso, atteso che quelle zone sono punto dove convogliano naturalmente le acque piovane che scendono dalle zone alte dei paesi, sono totale responsabilità dei nostri amministratori regionali che non hanno saputo programmare interventi per migliorare situazioni pregresse. La politica regionale sbandiera quotidianamente i problemi che  vive a causa del debito storico accumulato, pienamente responsabilità del centro-sinistra, e tenta quindi di infondere, nei cittadini, la rassegnazione dovuta a cause di forza maggiore. Forse – tuonano D’Amico, Tancredi e Giordano - il messaggio che si vuol far passare è quello di una regione con le mani legate e che non è in grado di affrontare l’ordinario e lo straordinario. Se per esempio gli scarichi delle acque risultano otturati non è colpa della regione visto che non ha a disposizione fondi per pagare gli interventi. I cittadini del Metapontino sono ancora disposti a subire queste situazioni?  Ora la richiesta al Governo nazionale dello stato di calamità naturale è un atto dovuto, ma richiederà tempi lunghi che gli agricoltori del Metapontino non possono permettersi. C'è bisogno di un intervento straordinario. Prima che ciò avvenga è, però, necessario un atto di responsabilità politica e istituzionale dell'Esecutivo regionale che, pur in attesa delle necessarie iniziative del Governo nazionale, dovrebbe immediatamente adottare provvedimenti tesi a garantire ai cittadini e alle aziende agricole danneggiate le condizioni minime di sopravvivenza. La vicenda, poi,  speriamo serva a fare in modo che la Giunta regionale si renda finalmente conto che esiste in questo territorio un problema serio da affrontare prima che sia troppo tardi e che riguarda la principale risorsa economica dell'area: l'agricoltura. Non è ammissibile, infatti, che lo stesso sistema infrastrutturale, la viabilità rurale, i canali idrici siano quelli degli anni '50, della cui inadeguatezza ci si accorge solo in situazioni di emergenza come quella di questi giorni.  In queste ore l’Ugl Basilicata sta elaborando, – concludono gli esponenti sindacali - una serie di documenti con l'obiettivo di definire le migliori soluzioni da sottoporre all'attenzione degli organi regionali e nazionali competenti".

COLDIRETTI SU NUBIFRAGIO NEL METAPONTINO

COLPITI GRAVEMENTE MOLTI COMUNI E VASTE AREE DELLA FASCIA JONICA, COME BERNALDA E METAPONTO, MARCONIA, SCANZANO, PISTICCI, POLICORO

Il maltempo torna a colpire duramente il Metapontino, già messo in ginocchio dai problemi della viabilità. Una “bomba d’acqua”, un temporale durato tantissimo, tanto da riversare su una fascia di territorio molto ampia, dalla collina materana prospiciente alla costa fino alle spiagge del metapontino, ben 170 – 200 mm di pioggia. Molti i danni, e per fortuna solo materiali, al momento non calcolabili, sia ai centri abitati che alle aziende agricole, tanto che la Provincia di Matera ha già chiesto lo stato di calamità naturale per le zone colpite.
Tanti gli imprenditori agricoli che, nonostante i problemi nelle proprie aziende, hanno deciso di aiutare i propri concittadini ed i comuni nell’opera di pulizia di garage, scantinati, strade. Nel momento in cui scriviamo la nota i vigili sono ancora al lavoro per le numerose segnalazioni ricevute e la 106 jonica è ancora chiusa al traffico all’altezza della galleria di Scanzano.
La rete del Consorzio di Bonifica ha retto nonostante tutto, tranne alcuni casi di ostruzioni ed allagamenti conseguenti ai campi circostanti.
Epicentro del nubifragio Bernalda e Metaponto. Il Presidente della locale sezione della Coldiretti Giuseppe Abbatepaolo afferma “Non ci sono parole per descrivere i danni causati all’agricoltura, soprattutto nelle frazioni di Spineto e Serramarina. Non solo la rete viaria anche rurale, ma interi campi allagati. Colpite colture come ortaggi e fragole, appena trapiantate, con i relativi impianti, ma anche campi di uva da tavola ancora da raccogliere e agrumeti, allagati e in molti casi imbrattati dalla melma fino ai frutti”.
A Scanzano”, aggiunge il Presidente della Coldiretti sezionale Nunzio Scarnato, “molte persone hanno dormito fuori casa nelle aree più basse dell’abitato cittadino, le strade di accesso ai campi sono impraticabili e molte colture ancora in fase di raccolta, come pomodorini e lattughe, sono andate distrutteI danni si sono verificati soprattutto nel territorio di Lido Torre”.
 “È una emergenza davvero impressionante” ha affermato il Presidente della Coldiretti di Pisticci Franco Vitelli. “La viabilità rurale è quasi tutta immelmata, così come molti scantinati e garage dell’abitato di Marconia. Immelmati anche molti campi dove imprenditori agricoli avevano già messo a dimora colture come lattuga, cavolo, finocchio, ecc.” Stesse considerazioni da parte del Presidente della Coldiretti di Policoro Vincenzo Padula, che aggiunge: “Anche il lavoro fatto per mettere a dimora le fragole è andato perso, dalla pacciamatura agli impianti di irrigazione, e in diversi casi danni si sono avuti anche alle coperture dei tunnel”.
Pasquale Cariello, socio della Cooperativa Agricola zootecnica Fattoria Lucana di Scanzano e Delegato Regionale di Giovani Impresa della Coldiretti di Basilicata ha affermato che “Nonostante i danni causati dal nubifragio alle aziende agricole anche zootecniche come la mia, dove abbiamo salvato almeno gli animali, ho preferito, come giovane imprenditore agricolo, insieme a tanti altri, dare una mano ai miei concittadini, aiutando a ripulire gli abitati e le strade di accesso”.
Per il Presidente Regionale della Coldiretti di Basilicata Piergiorgio Quarto “non sono più procrastinabili interventi urgenti e straordinari alla nostra rete infrastrutturale, viaria  ed idrica. Come più volte denunciato poi, il materano ed il metapontino devono tornare al centro dell’attenzione politica, in quanto sono aree che soffrono ancor più il problema delle inondazioni e del dissesto idrogeologico”.

Nota di Cosimo Latronico
"Ancora una volta le abbondanti precipitazioni abbattutesi nelle ultime ore sul metapontino riportano alla ribalta la questione della sicurezza idraulica già emersa nel corso dell'alluvione del marzo 2011. I comuni di Policoro, Scanzano Jonico, Bernalda (soprattutto Metaponto) e Pisticci nella frazione di Marconia, sono stati messi in ginocchio dalla portata straordinaria della pioggia che ha creato un clima da apocalisse. La macchina dei soccorsi, del volontariato e dell'emergenza istituzionale é stata impeccabile”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico che nelle prossime ore presenterà un’interrogazione  urgente al Ministero dei lavori pubblici e alla Presidenza del Consiglio dei ministri, per chiedere  quali azioni verranno adottate nell’immediato  per mettere in sicurezza le arterie danneggiate, considerate  fondamentali per il sistema dei trasporti lucano, e ripristinare tutte le infrastrutture che compromesse per via del nubifragio”.  

Salento allagato. Muore una donna a Ginosa e un giovane a Castellaneta, due dispersi

Pubblicato su Sudnews (leggi articolo originale)

La pioggia caduta è superiore ai 100mm La cronaca delle ultimissime ore registra una donna morta a Ginosa in seguito al crollo di un ponte che stava attraversando con la sua auto e quattro dispersi. Recuperato il corpo. Trovato morto anche un 25enne a bordo della sua auto. In gergo si chiama bomba d'acqua, nella realtà strade allagate che provocano disagi a non finire. Il Salento ieri mattina si è svegliato sommerso dall'acqua, ma anche nelle ore successive è continuato a piovere a dirotto. I principali accumuli di acqua delle ultime 24 ore, registrati da misurazioni elettroniche, sono di tutto riguardo:227mm a Corigliano d’Otranto, 164mm a Felline, 161mm a Gallipoli, 156mm a Brindisi, 151m a Maglie, 145mm a Cavallino, 142mm a Lequile, 138mm a Soleto, 136mm a San Gregorio, 130mm a Lecce, 128mm a Spongano, 112mm a Supersano, 110mm a Squinzano, 44mm a Taranto. Altri temporali colpiranno il Salento nelle prossime ore, ma il picco dei fenomeni va scemando. I disagi hanno interessato l'intero Salento, a macchia di leopardo, soprattutto dove la cementificazione e la scara presenza di fogna bianca non permette il defluire delle acque. Un'ambulanza a Copertino è rimasta bloccata con un uomo all'interno bisognoso di dialisi, un camion della spazzatura è precipitata in una voragine causato dal cedimento del manto stradale, case allagate un po' dappertutto e una famiglia di Racale tratta in salvo. Un disastro, causato anche dall'incuria umana, che si ripete ogni volta piove a dirotto.