Se quando c'è un'alluvione o un terremoto ....

Non ci fermeremo fino a quando non avremo il risarcimento dei danni e la messa in sicurezza del territorio

la solidarietà nazionale non interviene....

Non ci fermeremo fino a quando non avremo il risarcimento dei danni e la messa in sicurezza del territorio

... il territorio non è messo in sicurezza e i danni non sono risarciti....

Non ci fermeremo fino a quando non avremo il risarcimento dei danni e la messa in sicurezza del territorio

Come potranno le nostre comunità....

Non ci fermeremo fino a quando non avremo il risarcimento dei danni e la messa in sicurezza del territorio

avere riconosciuti tutti gli altri diritti fondamentali? Difendiamo le terre joniche

Non ci fermeremo fino a quando non avremo il risarcimento dei danni e la messa in sicurezza del territorio

sabato 23 novembre 2013

Scriviamo alla RAI chiedendo di restituire voce alle comunità alluvionate

Dopo lo schiaffo preso in Piazza Elettra a Marconia nella giornata di ieri sera insieme a tutti i cittadini lucani e Pugliesi ed a tutti gli alluvionati d'Italia, Il Comitato per la Difesa delle TerreJoniche per mano del suo portavoce Gianni Fabbris ha inviato oggi una lettera al Presidente Rai, ai componenti il CdA ed ai responsabili di Rai 1 e della trasmissione La Vita in Diretta, inviandogli il comunicato stampa di critica delle modalità con cui si è svolta la trasmissione della Vita in Diretta sulle alluvioni e chiedendo che la RAI restituisca voce alle comunità alluvionate d'Italia, alle loro istanze ed alle loro proposte ed alla condizione, in particolare, di quelle alluvioni dimenticate dai media mazionali come quelle lucane e pugliesi.


Pensavamo di partecipare alla trasmissione "La vita in diretta" invece abbiamo assistito "Allo spreco in diretta". La RAI si vergogni.

Occasione persa: abbiamo supportato la messa in onda della trasmissione La Vita in Diretta. Invece dalla piazza gremita di Marconia ieri sera è andata in onda solo "Lo spreco in diretta". Abbiamo preso l'ennesimo schiaffo in faccia con tutti i cittadini Lucani e Pugliesi e con tutti gli alluvionati di Italia.
Dopo essere indignati con il Governo Nazionale e la Politica che non da le risposte ora lo siamo anche con l'ennesimo esempio di cattiva informazione e di spreco del denaro pubblico. La Rai si vergogni.


Ieri, venerdi 22 Novembre 2012, fin dalla mattina e per tutto il giorno abbiamo supportato Carmen Di Stasio, l'ottima giornalista della Vita in Diretta, che insieme al consulente Rocco Corsano ed agli operatori espressamente arrivati da Bari, ha girato fra la Puglia e la Basilicata una serie di immagini per documentare lo stato del territorio alluvionato, la condizione di chi è stato colpito, le testimonianze di quanti chiedono risposte e denunciano le responsabilità delle due alluvioni che fra il Marzo 2011 e l'Ottobre 2013 hanno sconvolto le comunità del Ginosino e del Metapontino. Immagini che erano state montate nel pomeriggio in un bel servizio di un paio di minuti e che avrebbero dovute costituire una parte della finestra sulle alluvioni di Puglia e Basilicata che avrebbero dovuto essere testimoniate dagli interventi in diretta nella piazza gremitissima di Marconia. Un lavoro realizzato con grande professionalità e partecipazione da tutto lo staff RAI arrivato fra di noi per raccontare al meglio la nostrà esperienza e la realtà del territorio.
Eravamo stati invitati, infatti, a partecipare alla trasmissione "La vita in diretta" che metteva in onda uno speciale in occasione del fatto che il Governo Nazionale aveva proclamato il "Lutto Nazionale per le vittime dell'alluvione della Sardegna". Ci abbiamo lavorato tutto il giorno. Un tam tam di telefonate, annunci radio, comunicati ecc. Ed, infatti alle 18 in Piazza Elettra a Marconia c'erano almento 500 persone, molte altre (non riuscendo a seguire) erano tornate a casa per assistere in diretta alla trasmissione. In piazza oltre noi, i due striscioni del Comitato, il trattore portato a testimoniare la nostra presenza come movimento di agricoltori, tantissima gente, c'era anche un regista arrivato appositamente da Roma, un camion con la regia mobile e l'attrezzatura per il collegamento satellitare, un furgone di supporto, almeno una decina di tecnici.
Abbiamo fatto qualche calcolo e stimiamo che per organizzare il collegamento fra le risorse impegnate in piazza per la diretta e per girare i servizi la mattina, ai cittadini che pagano il canone RAI sarà costato almeno 40.000 Euro.
Risorse importanti per un obiettivo importante; non avremmo sprecato l'occasione. Avremmo testimoniato di due alluvioni cancellate dall'elenco delle alluvioni italiane (persino il servizio andato in onda dallo studio di Roma prima del collegamento con Piazza Elettra le aveva dimenticate), avremmo raccontato come dal 2011 ad oggi fra Basilicata e Puglia ci sono stati 7 morti per le alluvioni, che 550 milioni di Euro di danni al nostro territorio (per il 2011) cui si aggiungono quelli ancora in via di quantizzazione per il 2013 sono per noi un colpo terribile, avremmo rivendicato interventi ed investimenti per la messa in sicurezza di un tratto di Italia che, mentre fornisce ricchezza contribuendo al PIL nazionale con il petrolio e acqua a tanta parte del Sud, essendo attraversato da ben 6 fiumi avrebbe bisogno di investimenti e risposte certe.
Soprattutto, però, avremmo voluto dire cosa pensiamo di come la politica sta rispondendo al dramma delle alluvioni in Italia: avremmo detto con poche e semplici frasi che da tre anni a questa parte ogni alluvione in Italia ha avuto risposte diverse in assenza di una chiara legge nazionale che dica chi e come deve intervenire e rispondere ai problemi, secondo la logica dell'emergenza che lascia alla politica la discrezionalità più assoluta. Discrezionalità che sceglie sulla base di quanto i parlamentari, i membri del governo e i poteri politici locali siano capaci di contrattare e gestire soluzioni "per gli alluvionati di casa propria". Discrezionalità per cui le alluvioni di Puglia e Basilicata sono state cancellate come non fossero un problema.
Avremmo voluto testimoniare, per esempio, di come a mille giorni di distanza dall'alluvione del 1° Marzo 2011 siamo ancora alle briciole ed all'elemosina che lasciano famiglie e attività nella crisi più nera ed a come a quasi 50 giorni dall'alluvione dell'7 Ottobre 2013 (quattro morti) non abbiamo ancora l'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri ed alcuna risposta credibile.
Sarebbe stato, cosi, chiaro che nel caos e nel vuoto normativo e, soprattutto, nella colpevole assenza di finanziamenti e piani per la prevenzione e le risposte in caso di alluvione, la velocità con cui il Governo si è riunito in 24 ore per l'alluvione sarda, ha stanziato prime risorse, ha annunciato un ulteriore finanziamento sulla legge di stabilità per l'alluvione sarda di oltre 120 milioni di Euro, ha dichiarato il lutto nazionale per i morti sardi, la dice lunga sulla qualità morale della politica che oggi, ancora una volta, cavalca l'emozione dell'ultimo dramma per nascondere i suoi ritardi e il vuoto di risposte vere.
Avremmo detto ai fratelli e sorelle della Sardegna, in queste ore impegnati a uscire dalla morsa del fango, alla conta dei danni ed a celebrare i funerali delle vittime, che è un film già visto in tante altre zone; certamente lo abbiamo visto noi lucani e pugliesi: quando si seccherà il fango e non saranno arrivate le risposte e mantenute le promesse, arriveranno gli sciacalli, gli usurai insieme all'abbandono ed alla solitudine. Li avremmo invitati all'unità ed a reagire insieme per chiedere con forza: certezze, la messa in sicurezza del territorio, una legge chiara che dia certezze sulla ricostruzione e sui risarcimenti quando ci sono le alluvioni e non lasci i cittadini e le comunità con il cappello in mano della politica.
Niente di tutto questo è stato possibile. Quando ci è stata data la linea per il collegamento ci è stata tolta subito, con appena il tempo di dire "buonasera" e poco più lasciando l'intera Piazza nello sconcerto prima e con più rabbia di prima subito dopo.
La reazione dei cittadini è stata forte, il Sindaco, i Componenti del Comitato che da tre anni sta lavorando per affermare i diritti delle comunità alluvionate, i cittadini intervenuti avevano in bocca solo parole di indignazione, di frustrazione e di vergogna per lo spettacolo cui abbiamo assistito. Spettacolo indegno non solo perchè lo spreco di 40.000 Euro per un minuto in diretta e non poter dire nulla (a che serviva? Bastava una intervista a uno qualsiasi e non sarebbe costata) è vergognoso ma anche perchè l'intero impianto della trasmissione andata in onda lo è. Abbiamo assistito ad una trasmissione alla ricerca "dell'effetto pianto" e pietistico sulla pelle delle comunità colpite con pochissimo spazio a informazioni corrette, senza dare la parola ai cittadini delle aree colpite come la nostra ma preferendo, ancora una volta le passarelle dei ministri.
Una brutta prova di servizio pubblico per cui la RAI farebbe bene a scusarsi in una brutta giornata in cui gli alluvionati sono stati strumentalizzati.
Molti dei cittadini lucani e pugliesi che erano in Piazza a Marconia ieri sera e che, giustamente, si sono sentiti beffati e presi in giro, gridavano che non pagheranno più il canone alla RAI, alcuni di loro minacciavano di non far ripartire i mezzi mandati a sprecare il denaro pubblico. Come dargli torto?
Fra mercoledi e giovedì prossimo una nostra delegazione sarà a Roma insieme agli alluvionati di altre aree del Paese (compresi i sardi) per denunciare alla stampa ed al Parlamento la situazione e restituire lo schiaffo (dato a tutti gli alluvionati d'Italia) per cui qualcuno pensa ci siano alluvioni e morti di serie A da celebrare e di serie B per cui non vale la pena il diritto di parola.

Le foto della serata


mercoledì 20 novembre 2013

Terrejoniche fa appello a Pittella: "La Regione ci dia certezze"

Pubblicato su Ansa (leggi articolo originale)

MATERA - Attenta perimetrazione delle aree del Metapontino effettivamente colpite dall’alluvione del 6 e 7 ottobre scorso, per evitare, come accaduto nel 2011, l'inserimento di luoghi e persone che hanno finito col far crescere a dismisura le previsioni di intervento penalizzando i veri destinatari finora non indennizzati, e destinazione di una parte del fondo accantonato delle royalties sul petrolio per rifondere i danni di aziende colpite dal maltempo e realizzare opere di tutela del territorio.
Sono le richieste che il portavoce del comitato di difesa delle Terrejoniche, Gianni Fabbris, ha fatto al neopresidente della giunta regionale, Marcello Pittella, affinchè sia dia corso a tutte le procedure per il riconoscimento dello “stato di calamità” e all’emissione dell’ordinanza ministeriale: “Non è possibile - ha detto Fabbris - che a distanza di 45 giorni dall’alluvione la documentazione non sia giunta al Governo. La Puglia ha effettuato la ricognizione dei danni e presentato gli atti. La Basilicata è indietro. Se ci sono inadempienze, ritardi e responsabilità burocratiche lo verificheremo anche con i nostri legali. La nostra protesta di non votare raccogliendo i certificati elettorali ha dimostrato che dalla parte politica, e anche parlamentare, non c'è stata la dovuta attenzione sui danni. La situazione è insostenibile. La politica si muova. Per la Sardegna - ha continuato - i danni dell’alluvione sono stati affrontati in tempo reale”.
Fabbris, inoltre, ha ribadito la richiesta della nomina di un commissario unico per affrontare le questioni ricorrenti, create dal dissesto idrogeologico, del bacino comprensoriale del Bradano che interessa le province di Taranto e Matera: “Serve - ha spiegato - un commissario terzo, che non sia il presidente della Regione, per evitare problemi e limiti tuttora irrisolti di precedenti esperienze”. (ANSA)

martedì 19 novembre 2013

Domani conferenza stampa a Matera del Comitato TerreJoniche.

Mercoledì 20 Novembre 2013 ore 09:00 c/o la galleria Guerricchio, in piazza Vittorio Veneto a Matera Conferenza stampa del Comitato per la Difesa delle TerreJoniche.

Una delegazione del Comitato TerreJoniche nella conferenza di domani, Mercoledì 20 Novembre alle ore 09,00 terrà una conferenza stampa per fare il punto della situazione ed annunciare le prossime iniziative di lotta nei confronti delle forze politiche e istituzionali e che riprenderanno dai prossimi giorni per il raggiungimento degli obiettivi indicati dalla piattaforma più volte divulgata. In merito ai recenti avvenimenti, infatti, urge più che mai una presa di posizione contro la sostanziale assenza delle forze politiche e istituzionali nella vertenza volta a sostenere le ragioni dei cittadini e dei territori colpiti dall’alluvione del 07 Ottobre scorso e chiediamo una svolta nell’impegno a favore dei cittadini e del territorio. Impegno non più rinviabile visto l'incrementarsi dei fenomeni alluvionali e la gravità delle condizioni di un territorio ormai notevolmente in ginocchio e con gravi ferite che deve essere garantito da tutti i responsabili istituzionali, vincendo e superando la tentazione di continuare ad addossarsi responsabilità di cui i cittadini non hanno alcuna colpa. Le aziende e i lavoratori colpiti nel reddito e nei beni, le famiglie nel diritto all’alloggio, il territorio con gli argini dei fiumi rotti in diversi punti non possono più aspettare che la politica ripari ai danni che essa stesso ha provocato. La stampa è invitata.

domenica 17 novembre 2013

Ore 18:30 esercitato il diritto di non voto del portavoce del comitato TerreJoniche

Il portavoce del comitato per la Difesa delle TerreJoniche, come anticipato nel nostro precedente comunicato stampa, si è recato alle ore 18:30 al seggio elettorale di Policoro in cui è iscritto come elettore (Seggio n. 11 nelle Scuole elementari di Via Pandosia) per esercitare il suo diritto al non voto ai sensi del d.p.r. 30 marzo 1957, n. 361 - art104 comma 5, chiedendo che venisse  messo a verbale la seguente motivazione del non voto "avevamo chiesto alle forze politiche risposte serie sull'alluvione, non sono arrivate. Nessuno in Provincia di Matera per le elezioni regionali 2013, merita il mio voto".
Con questa azione Gianni Fabbris ha consentito che non si abbassasse il quorum finendo per agevolare il più forte di turno.
Così facendo, la scheda non è stata conteggiata nè fra le nulle, nè fra le bianche e neanche fra le astenute.
Il comitato aveva deciso per il non voto, (salvo il fatto che poi ognuno farà le sue singole valutazioni più che legittime), durante l'assemblea pubblica di giovedì scorso,  14 Novembre, nella sala consiliare del comune di Scanzano Jonico a causa dell'assenza di risposte da parte delle forze politiche alle domande da noi poste nella piattaforma inviata a tutti nei giorni precedenti la mobilitazione.
A oltre 40 giorni dall'alluvione del 7 Ottobre scorso infatti,

 - le forze di governo regionale non ci hanno convinto nelle risposte che dovevano come governo (nazionali e regionali di Puglia e Basilicata;
 - le forze di opposizione che ora siedono in parlamento o nel consiglio regionale di Basilicata non hanno trovato, evidentemente, il tempo di darle;
 - le forze che si candidano non essendoci ancora nel consiglio regionale non hanno detto una parola sulla nostra piattaforma tranne che dire che sono diversi.

Ricordiamo a tutti che il nostro è un atto "estremamente politico". "Oggi nel metapontino sta crescendo una nuova consapevolezza ed una nuova coscienza politica nelle aree rurali che, per il momento, non merita il voto di nessuno. Demagogia, semmai, è l'idea che se non voti sei qualunquista. Il voto bisogna meritarlo se non lo meriti, è diritto dei cittadini non dartelo e se nel panorama delle regionali di Basilicata c'è uno scenario cosi desolante di vuoto di proposte, è tutto diritto dei cittadini non votare."
 Ribadiamo ancora una volta che è nostra ferma intenzione non fermarci fino a quando non otterremo risposte ai sei punti della piattaforma che alleghiamo.

Mentre piove sulla campagna elettorale lucana, continua la mobilitazione. Alle 18 il portavoce esercita il diritto al non voto

Comunicato stampa

Piove, ci allaghiamo, i fiumi straripano e le risposte non arrivano o arrivano con il contagocce e noi andiamo avanti con la mobilitazione fino a quando non sarà messo in sicurezza il territorio e non saranno risarciti i danni

Alle 18 il portavoce del Comitato TerreJoniche, andrà al seggio elettorale di Policoro dove è iscritto per esercitare il suo diritto al non voto
La stampa è invitata


Continuano le iniziative del Comitato per la Difesa delle TerreJoniche dopo la giornata di mobilitazione del 14 Novembre. Ieri, 16 novembre, una delegazione del Comitato, insieme ai movimenti tarantini che hanno partecipato alla giornata di mobilitazione di due giorni fa a Scanzano Jonico, ha partecipato alla manifestazione indetta nella Terra dei Fuochi. Insieme a decine di migliaia di persone che hanno sfilato in Campania per chiedere bonifica del territorio ed il diritto delle comunità a vivere in pace in una terra gestita correttamente, ha sfilato lo striscione del Comitato portato da cittadini di Ginosa Marina.
Oggi il Comitato TerreJoniche parteciperà alla fiaccolata in commemorazione delle vittime dell'alluvione di ottobre indetta alle ore 20 a Ginosa Paese mentre è in preparazione una nuova assemblea a Nosa Siri Scalo indetta per martedi 19 Ottobre per estendere le iniziative alle aree colpite del Sinni e dell'Agri dalle esondazioni di questi giorni.
Proprio esondazioni di questi ultimi due giorni nella zona dell'Agri e del Sinni dimostrano, se fosse ancora necessario, quanto sia grave la situazione nelle TerreJoniche ovvero nelle aree che vanno dal confine con la Calabria e Taranto.
Abbiamo più volte denunciato in questi anni come questo territorio abbia bisogno di una forte, energica e pianificata azione di messa in sicurezza dei bacini fluviali e dalla rete di canali che dovrebbero assicurare la bonifica del territorio.
Un'azione che potrebbe portare lavoro e occupazione e permettere alle comunità di convivere con serenità con i fiumi ed agli investimenti economici di essere redditizi mentre ora sono a rischio.
Ormai è assolutamente evidente a tutti la fotografia della realtà: ogni volta che piove per qualche giorno o con intensità il territorio (devastato da opere sbagliate, dalla gestione di enti inutili e senza manutenzione e lavori di cura) si allaga e registriamo danni sempre maggiori e rischio (certezza sempre maggiore) di vittime.
Siamo stanchi di inseguire le emergenze e siamo stanchi delle patetiche risposte dopo ogni alluvione come quella, per esempio, del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto che ha mandato gli escavatori a pulire i canali solo dopo l'alluvione del 7 Ottobre mentre prima (sollecitato mille volte) era evidentemente impegnato in tutt'altre faccende come quelle di garantire stipendi e posti a consiglieri illegittimi.
Noi andiamo avanti e non ci siamo fermati nemmeno per il voto in Basilicata alle Regionali, anzi abbiamo sollecitato la politica a  darci risposte certe prima, proprio perchè pensiamo che elezioni debbano essere il momento delle verifiche. Risposte che, pur se in parte arrivate dalle due regioni con la dichiarazione di Stato di Calamità (per ora recepito solo per la Puglia peraltro e senza che ancora ci sia nè per la Puglia né per la Basilicata l'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri con lo stanziamento di fondi e risorse) riteniamo assolutamente insufficienti ad oltre 45 giorni dall'alluvione del 7 Ottobre e mentre continuano ad esondare i fiumi.
Per questo, in coerenza con quanto deciso dal Comitato nell'assemblea del 14 a Scanzano Jonico, oggi (17 novembre) alle ore 18 il Portavoce del Comitato TerreJoniche si recherà al seggio elettorale di Policoro in cui è iscritto come elettore (Seggio n. 11 nelle Scuole elementari di Via Pandosia) per esercitare il suo diritto al non voto ai sensi del d.p.r. 30 marzo 1957, n. 361 - art104 comma 5, chiedendo che sia messa a verbale la motivazione del non voto e che la scheda non sia conteggiata fra le nulle, le bianche o le astenute.

sabato 16 novembre 2013

Mai più disastri ambientali, la manifestazione del 14 novembre 2013.

Pubblicato su ginosanews (leggi articolo originale)

Un copione già visto, si spera con diverso esito. 
Ieri a Ginosa la manifestazione promossa da Terre joniche contro l’inerzia pubblica nell’affrontare i disastri ambientali.  Manifestazione poi conclusasi intorno all’una alle tavole palatine, in territorio lucano. Lo slogan che ha accompagnato la mobilitazione fortemente presidiata dalle forze dell’ordine è stato: “un solo fiume in piena, le nostre comunità”. 
Una ventina di trattori, alcuni davvero imponenti,  hanno sfilato per le vie cittadine partendo da piazza 4 novembre e poi dirigendosi verso lo stadio, la zona nella quale è stata ritrovata la prima vittima dell’alluvione, Rossella Pignalosa di 32 anni. 
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Qui Gianni Fabbris, il sindacalista di altragricoltura, che da tempo si spende per la messa in sicurezza del territorio e i risarcimenti alle persone ed alle aziende colpite, ha illustrato punto per punto i motivi che hanno condotto alla mobilitazione. 
In primis chiudere le questioni lasciate aperte dall’alluvione che colpì, nel marzo del 2011, Marina di Ginosa. Non si è andati oltre la stretta emergenza secondo il movimento nato all’indomani dell’alluvione mentre i cittadini si chiedono dove si sia fermata la macchina dei pur scarni risarcimenti ottenuti: il 24% secondo la delibera di giunta regionale n°1433 del 17 luglio scorso. 
Ma non è solo il territorio di Marina di Ginosa a rischio e l’alluvione di poco più di un mese fa lo ha dimostrato tragicamente con quattro morti che devono la loro tragica scomparsa non solo alla sfortuna. Il territorio ha bisogno di essere tutelato davvero, le leggi rispettate da tutti non solo da alcuni, per questo il comitato torna a chiedere un commissario straordinario unico per Puglia e Basilica che sia “terzo fra le due regioni”. 
Il motivo, facilmente comprensibile, è l’eliminazione di qualsiasi tensione o peggio turbativa nelle azioni che dovranno essere intraprese per mettere in sicurezza il territorio. 
Purché  il tutto non si limiti agli iniziali esigui stanziamenti annunciati e i soliti furbi non trovino un mezzo per essere risarciti senza averne diritto.
Intanto è stato riconosciuto venerdì 15 novembre 2013  dalla presidenza del consiglio dei ministri lo stato di emergenza per Ginosa, Laterza, Castellaneta e Palagianello. 
Il passaggio necessario arriva  un mese e nove giorni dopo gli eventi del 7 ed 8 ottobre 2013. Questo riconoscimento è propedeutico all'emanazione all’emanazione dell’Ordinanza da parte del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile.
Sarà questo organo a quantificare ed a stanziare le somme da destinare ai comuni colpiti.
Per questo si continua a chiedere che la perimetrazione delle aree colpite avvenga con rigore, senza includere aree non toccate dalla furia delle acque. 
E a questo proposito si continua a chiedere il rifinanziamento del fondo nazionale per le calamità, anche se una recente legge dello Stato ha proprio tagliato fuori la responsabilità statale.
Insomma cittadini ed aziende colpite non avrebbero diritto legale a nessun risarcimento dopo il decreto legge n°59 del 15 maggio 2012 e il regolamento che dovrebbe seguire alla conversione in legge. 
Il corteo si è anche recato in contrada pantano nei cui pressi sono state ritrovate le altre tre vittime della terribile alluvione di Ginosa. 
Ginosa che si considerava al sicuro, protetta dalla sua relativa altitudine (circa 240 metri sul livello del mare) e dalla profonda e maestosa gravina che comunque ha salvato la quasi totalità della cittadina che conta 19mila abitanti, più altri quattromila residenti a Marina di Ginosa. 
Beppe Grillo incontra i manifestanti del comitato terre joniche in un bar lungo la statale 106
(foto erasmo mazzone)

La manifestazione ha avuto anche una coda polemica, con Pinuccia Sassone, rappresentante degli alluvionati di Marconia (Matera) che si è chiesta il perché dell’assenza di rappresentati comunali. 
La politica ha fatto capolino anche con Beppe Grillo che ha tenuto un breve incontro riservato con Gianni Fabbris nei pressi delle tavole palatine. 
Ma le strade di “terre joniche” e quelle movimento 5stelle non si sono saldate, essendo per quest’ultimo di vitale importanza non essere assimilato alle altre forze politiche. 
Per il comitato invece è essenziale tenere aperta la vertenza del territorio a tutte le forze politiche. 
Chi si vuole cimentare nella delicatissima questione è chiamato a portare risultati concreti: non c’è bisogno di altre fabbriche di parole. 
Per tutti dovrebbe bastare il monito dei parenti di Rossella affacciati al balcone della sua casa: hanno assistito da lontano alla manifestazione. 
Nessun risarcimento sarà possibile per questa famiglia e quelle di Chiara Moramarco, Gianni Bari e Pino Bianculli. Il parroco di Cristo risorto, don Giuseppe Bernalda ha invitato tutta la popolazione a partecipare ad una fiaccolata. La manifestazione in ricordo delle vittime partirà dal sagrato della chiesa stessa domenica prossima 17 novembre alle venti: forse solo la preghiera può unire cittadini e comunità.
Articolo del nuovo QUOTIDIANO DI PUGLIA del 15 novembre 2013

venerdì 15 novembre 2013

Il consiglio dei ministri vara un primo provvedimento per la Puglia. E la Basilicata? Ci sono le risorse per i risarcimenti?

L'Ufficio stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri fa sapere che oggi 15 Novembre 2013, nella riunione del Consiglio dei Ministri tenuta oggi a Palazzo Chigi alle ore 11,25, sono stati adottati una serie di provvedimenti e che"Sono stati dichiarati due stati di emergenza per contrastare i danni causati da eccezionali eventi meteorologici che hanno colpito la Toscana il 20, 21 e 24 Ottobre scorso, nonchè i comuni di Ginosa, Castellaneta, Palagianello e Laterza (TA) nei giorni 7 e 8 Ottobre".
In attesa di conoscere i contenuti del provvedimento, di capire perchè non vi siano anche i comuni lucani, se sia stato nominato il Commissario Straordinario, con quali poteri straordinari, con  quali risorse e soprattutto se vi siano previste misure e fondi per risarcire i danni subiti dai cittadini e dalle aziende, il Comitato per la Difesa delle TerreJoniche rimane in mobilitazione e ribadisce i suoi obiettivi: commissario unico per Puglia e Basilicata, risorse per la messa in sicurezza e per venire in soccorso di quanti hanno subito danni, un piano di riordino e sistemazione idrogeologica che prevenga ulteriori disastri e ulteriori vittime.

Abbiamo deciso: No risposte, no voto!

Il Comitato per la Difesa delle TerreJoniche, rafforzato dalla mobilitazione di ieri, 
al termine della mattinata di mobilitazione decide: ultimatum al governo ed alle due regioni altrimenti sarà mobilitazione dura.
E intanto non andiamo a votare
I cittadini alluvionati delle aree del metapontino e del tarantino con la giornata di ieri hanno dimostrato di saper essere uniti, determinati e decisi intorno ad obiettivi comuni: messa in sicurezza del territorio e risarcimenti a chi ha avuto i danni (siano esse famiglie di privati o attività economiche).
Il Comitato per la Difesa delle TerreJoniche ha dimostrato, ancora una volta, di saper interpretare il sentire e le istanze dei cittadini colpiti e di essere sempre più punto di riferimento per il territorio.
In particolare, l'appello fatto vivere in questi giorni in tanti incontri e riunioni nei diversi centri colpiti (Bernalda, Ginosa paese, Ginosa Marina, Marconia, Metaponto e Scanzano) è stato recepito: stare insieme senza dividersi fra lucani e pugliesi, agricoltori, commercianti, artigiani, dipendenti o disoccuppati.

Precisazioni sulla presenza di Peppe Grillo a Metaponto alla fine della manifestazione del Comitato TerreJoniche.

"Sia chiaro: Grillo a Metaponto era per noi un politico come tutti gli altri e non ci ha nemmeno dato risposte."
A seguito di una serie di notizie e commenti riportati dalla stampa e dai media che davano conto della presenza di Peppe Grillo ieri a Metaponto alla fine della manifestazione della mattinata degli alluvionati, secondo cui il leader del movimento 5 Stelle avrebbe deciso di andare via perché "sono stato da loro, ma ho visto persone che invitavano politici, tutti per farli parlare e sentire chi offre di più", Gianni Fabbris, portavoce del Comitato per la difesa delle

mercoledì 13 novembre 2013

Un solo fiume in piena: le nostre comunità! Giornata di mobilitazione domani 14 Novembre



Il Comitato per la Difesa delle TerreJoniche conferma la mobilitazione per domani giovedì 14 Novembre con una folta partecipazione di delegazioni di cittadini colpiti proveniente dai comuni colpiti dall'alluvione del 07 Ottobre di Marconia, Bernalda, Scanzano Jonico, Nova Siri, Montalbano Jonico e Ginosa.

Segnaliamo come unica variazione al programma l'incontro con i sindaci e i consigli comunali dei centri alluvionati di Puglia e Basilicata e la Provincia di Matera previsto dalle 18,00 alle 20,00 che anzicchè tenersi a Villa Mary (di fronte alla Stazione di Scanzano Jonico), dove per altro rimane confermata la riunione delle associazioni nel pomeriggio, avrà luogo c/o la Sala Consiliare di Scanzano Jonico sempre dalle 18/20.
Abbiamo ricevuto dalla stampa numerose adesioni tuttavia invitiamo quanti volessero partecipare e non lo avessero ancora fatto a dare conferma della propria partecipazione per organizzarci al meglio.
Il n. a cui dare le adesioni è il seguente: 3466483882

Segue comunicato stampa




lunedì 11 novembre 2013

Alluvione Tour "Mai più". Seguendo la strada dell'acqua e le tracce di una catastrofe annunciata.


"Ci metti una vita a costruire un'azienda, a farla crescere con amore, non dormendo la notte...
Poi un giorno arriva l'alluvione!
Perdi tutto: proprietà, clienti, posti di lavoro, merce, prodotto. Ricominci da capo con fatica, dopo aver spalato il fango e ripulito ad uno a uno i documenti.
Lo Stato dice che ti aiuterà...ed è lì che iniziano i veri problemi."
(tratto da Alluvioni Cambiò di Luca Matteja)

mercoledì 6 novembre 2013

Ad un mese dall'alluvione 2013 il Comitato prepara una nuova mobilitazione.

Un mese esatto dall'alluvione del 7 Ottobre 2013 e non ci sono ancora certezze per i cittadini di Puglia e Basilicata colpiti dalla nuova alluvione del 2013 dopo quella del Marzo 2011. Il Comitato per la Difesa delle TerreJoniche sta conducendo una serie di iniziative, fin dai primi giorni della tragedia, rivolte a verificare la possibilità di avere risposte certe in tempi rapidi. 
Domani 7 Novembre 2013 alle ore 13, presso l'Assessorato Regionale all'Agricoltura di Puglia (Lungomare Nazario Sauro 47), una delegazione del Comitato per la Difesa delle Terre Joniche composta da cittadini Pugliesi colpiti dall'alluvione del 2011 e da agricoltori ginosini colpiti dall'alluvione del 2013, guidata da Gianni Fabbris, portavoce del Comitato e Coordinatore di Altragricoltura, incontrerà a Bari l'Assessore Fabrizio Nardoni dopo che nei giorni scorsi aveva incontrato il responsabile Regionale della Protezione civile Luca Limongelli.
L'incontro sarà l'occasione per il Comitato di prendere atto delle iniziative in corso da parte della Regione Puglia e presentare alla Giunta Regionale le proposte già avanzate ai parlamentari lucani e pugliesi ed ai rappresentanti del Governo Nazionale.
Alle ore 11,30 del 7 Novembre 2013, nello spazio antistante l'ingresso dell'Assessorato Regionale all'Agricoltura nel Lungomare N. Sauro 47, il Comitato invita la stampa ad una conferenza in cui darà conto della gravità della crisi nelle aree colpite dall'alluvione di Ottobre e delle iniziative in corso con particolare riferimento alla mobilitazione indetta in Puglia per il giorno 14 Novembre e della piattaforma su cui ci attendiamo le risposte da Regioni e Governo Nazionale. 
In conferenza stampa interverranno cittadini Pugliesi colpiti dall'alluvione del 2011 e del 2013 e il portavoce Fabbris divulgherà i documenti con le richieste inviati a Governo e Regione e illustrerà l'agenda delle iniziative.

martedì 5 novembre 2013

A 30 giorni dall'alluvione del 7 Ottobre aspettiamo ancora risposte. Pronta la nostra mobilitazione


A 30 giorni dall'alluvione del 07 Ottobre 2013 il Comitato per la Difesa delle TerreJoniche continua le  iniziative e promuove la mobilitazione per la settimana prossima.


Il Comitato per la Difesa delle TerreJoniche conferma l'assemblea pubblica annunciata per stasera, 05 Novembre 2013 dalle ore 18:00 alle ore 22:00, a Bernalda in C.so Umberto tra Via Montegrappa e Via Lomonaco (nei pressi del Bar Tea Room).
Durante l'assemblea il comitato continuerà a raccogliere i certificati elettorali dei cittadini colpiti e della comunità tutta in protesta contro la politica fino a quando non verranno ottenute risposte.

“Fate il vostro dovere che noi faremo il nostro”.

domenica 3 novembre 2013

Insieme per difendere la nostra terra. Il Comitato marcia contro lo sfruttamento della Mercure

Stamane, 03 Novembre 2013, alle ore 09:30 una delegazione del Comitato per la Difesa delle TerreJoniche insieme ad Altragricoltura si è recata a Viggianello per esprimere vicinanza al movimento che sta sostenendo la battaglia contro la centrale Mercure dell'Enel.
Stiamo marciando insieme ai comuni di Rotonda e Viggianello, al movimento e alla Valle, fortemente compromessa dal fallimento delle politiche industriali e della chimica esprimendo solidarietà piena, convinti che il territorio debba essere tutelato e difeso da un uso indiscriminato.
Il Comitato e Altragricoltura rivendicano inoltre, il diritto ad usare la terra e l'ambiente in maniera socialemente giusta e sostenibile e aderiscono per affermare, ancora una volta, insieme alle nostre comunità, il diritto a produrre in un ambiente salubre e non contaminato.






Il comitato incontra nuovamente i cittadini di Marconia

Continuano gli incontri con la cittadinanza. Ieri sera, 02 Novembre, siamo ritornati nuovamente a Marconia.
Gianni Fabbris ha ricordato a tutti i presenti la necessità di premere per ottenere l'OPCM.
"Senza di quella non può essere rivendicato nessun diritto e certificato alcun danno".
Ecco perchè contro il silenzio delle istituzioni e del governo occorre premere e possiamo fare solo attraverso l'unione indiscriminata del territori colpiti sia lucani che pugliesi.
"Il nostro territorio ha diritto all'unità" così ha sentenziato Gianni Fabbris.
La dignità della nostra gente ha diritto a risposte concrete per questo, considerando che fra poco più di 15 giorni in Basilicata si voterà, se non le otterremo il nostro voto non ci sarà.
Tutti i cittadini stanno rispondendo al nostro appello consegnandoci i loro certificati elettorali.
Questo è per noi sinonimo di fiducia e ringraziamo chiunque appoggia la nostra protesta.
Martedì 05 Novembre saremo a Bernalda per continuare il nostro lavoro.










sabato 2 novembre 2013

Ginosa tra gioie e dolori il racconto di un'assemblea.

Il 1 Novembre con la nostra gente siamo stati a Ginosa per coinvolgere la comunità colpita e messa in ginocchio dagli eventi alluvionali del 7 Ottobre.
Abbiamo trovato molta solidarietà e voglia di stare insieme per perseguire obiettivi comuni.
Il nostro coordinatore, Gianni Fabbris, ha presentato il Comitato TerreJoniche illustrando quali risultati, grazie alla nostra azione incessante, sono stati raggiunti per l'alluvione 2011.
Ha fatto presente quale è allo stato attuale la situazione e l'iter che bisognerà seguire per avere il riconoscimento dei danni subiti.
Sono state inoltre annunciate le prossime iniziative da mettere in campo tra le quali, la manifestazione unitaria di cittadini pugliesi e lucani che si terrà giovedì 14 novembre.